Non favorì illeciti al centro commerciale Portobello: assolto l’amministratore giudiziario Miserendino

redazione

Non favorì illeciti al centro commerciale Portobello: assolto l’amministratore giudiziario Miserendino

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lunedì 02 Marzo 2020 - 19:38

Si è concluso con un’assoluzione e quattro condanne il processo di primo grado che si è tenuto presso il tribunale di Palermo a proposito della gestione del centro commerciale “Portobello” di Carini.

La vicenda risale all’autunno del 2017, quando a conclusione delle indagini coordinate dalla Dda di Palermo i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo arrestarono 5 persone residenti nel capoluogo, ritenute responsabili di intestazione fittizia di beni, favoreggiamento personale e reale e estorsione aggravata dal metodo mafioso. Tra i soggetti coinvolti figuravano il “re” dei detersivi Giuseppe Ferdico, Francesco Montese, Pietro Felice e Antonino Scrima, tutti condannati adesso in primo grado con pene comprese tra 7 anni e 5 anni e 8 mesi.

Originariamente, l’inchiesta aveva coinvolto anche Luigi Miserendino, che era stato precedentemente nominato amministratore giudiziario del complesso commerciale, sottoposto a sequestro nel 2012 e a confisca di primo grado nel marzo del 2017. La misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Miserendino suscitò non poco scalpore, in quanto lo stesso era stato molto apprezzato per il lavoro condotto in provincia di Trapani come amministratore giudiziario della Calcestruzzi Ericina e della Vito Mannina srl.

Accusato di favoreggiamento reale e personale a beneficio di Ferdico e Montes, adesso Miserendino è stato assolto con formula piena, “perchè il fatto non sussiste”. “Abbiamo dimostrato con documenti e testimonianze – spiega l’avvocato del foro di Palermo Monica Genovese – che Luigi Miserendino ha segnalato tutti i fatti di cui era a conoscenza alla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, nel rispetto dell’incarico ricevuto”. A sostegno di Miserendino la difesa ha chiamato a testimoniare anche i magistrati Tarondo, Grillo e Scaduto. Le loro deposizioni, sottolinea ancora l’avvocato Genovese, “hanno ribadito l’impegno antimafia profuso da Miserendino nel territorio trapanese”.

L’assoluzione dell’amministratore giudiziario del centro commerciale “Portobello” costituisce una preziosa boccata d’ossigeno per il movimento antimafia siciliano, da alcuni anni alle prese con inchieste che hanno coinvolto soggetti che avevano legato il proprio nome alla lotta contro la criminalità organizzata.

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