Le pagelle di Gino De Vita – terza serata (duetti)

redazione

Le pagelle di Gino De Vita – terza serata (duetti)

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venerdì 07 Febbraio 2020 - 10:36

La terza serata del 70° Festival di Sanremo, ha visto i Big in gara sfidarsi – col voto dell’Orchestra – nei duetti invitando colleghi e rinomati musicisti. Per Itaca Canta Sanremo, le pagelle e i commenti del terzo appuntamento con il Festival della Canzone Italiana sono affidati al chitarrista e compositore marsalese Gino De Vita.

Premesso che non seguo più Sanremo da qualche decennio, tranne alcune edizioni che hanno visto la partecipazione di colleghi musicisti-arrangiatori e cantanti con cui ho collaborato e che stimo a prescindere. Il festival nasce con un preciso obiettivo: una competizione canora, e non uno “Show” (se pur bello e di livello) dove la canzone invece diventa quasi un optional; per non parlare della rottura di balle (e meno male che siamo in un canale di stato dove paghiamo il canone) di passerelle con culi a mandolino, di pubblicità ossessiva e violenta, di ospiti abbastanza discutibili per il contesto (ricordo ancora: è una rassegna canora)… ecc. (almeno nelle prime due serate…) Sanremo oggi non è una reale vetrina della musica italiana (cantanti, cantautori, musicisti e arrangiatori), a parte la presenza di alcuni Big (che già navigano per grazia loro), quindi non la trovo una manifestazione meritocratica. Sanremo è geneticamente in ritardo nell’intercettare i fenomeni musicali e i trend, va bene… aspettiamo al solito qualcosa che ci arrivi d’oltreoceano o chiudiamo gli occhi anzi le orecchie sul sottobosco e indipendente italiano“.

LE PAGELLE

Michele Zarrillo con Fausto Leali. VOTO: 7

Si inizia bene due Big della canzone italiana, anche se ho trovato Fausto Leali più dentro il brano grazie alla sua raucedine naturale e al genere che conosce bene.

Junior Cally con Viito. VOTO: 2

A parte che dopo due accordi il terzo è andato via, un brano così semplice, ma con una bella melodia tipica delle canzoni di Vasco,eppure sono riusciti a devastarlo, e non scendo nei dettagli. Arrangiamenti e suoni mediocri.

Marco Masini con Arisa. VOTO: 5

Magia iniziale, che mi stava catturando, suggestivo Intro e prima Strofa, ho trovato un po’ banale il Ritornello in termini di arrangiamento. Poi l’entrata di Arisa? Siamo andati in direzione film Horror… Dario Argento docet. Fermo restando che questo è un brano icona della canzone e stile italiano.

Riki con Ana Mena. VOTO: 0/1

Ma alcuni li prendono dallo Zecchino d’oro?! Una canzone così dritta e semplice, eppure capaci di imbruttirla. Perché non gli hanno messo l’auto-tuner, o li facevano cantare in playback? Cantare è in primis INTONAZIONE. L’arrangiamento se pur carino, è scomparso grazie a loro.

Raphael Gualazzi con Simona Molinari. VOTO: 8

Gualazzi mostra sempre grande amore per la musica afro-americana, probabilmente più emozionato di Simona, che invece controlla tutto e la sua parte risulta più convincente nonché esplosiva. L’arrangiamento poteva essere più curato, ma soprattutto ridurre un po’ l’interplay del chitarrista con le voci, a volte un po’ di troppo, se pur di grande gusto e fraseggio.

Anastasio e PFM. VOTO: 5

Ma si può iniziare così? Belle steccate! E poi ti salvi con un pseudo rap… perchè queste combinazioni penalizzando la Pfm? Troppi interrogativi mi hai lasciato brutta copia del mio eroe Eminem, l’avrebbero cantata tutta la PFM sarebbe stato un dieci e lode. Arrangiamento molto Live-Jam e finale azzeccato in stile Premiata Forneria…

Levante con Francesca Michielin e Maria Antonietta. VOTO: 7

Tre belle voci, ma quella di Levante ha un po’ di marce in più, e la trovo tra le più interessanti di tutto il Festival. Il brano è uno dei classici ed evergreen di Sanremo… l’arrangiamento innocuo, senza spinta, ma le voci per fortuna l’hanno sommerso.

Alberto Urso con Ornella Vanoni. VOTO: 5

Intanto ho fatto fatica a guardare la Vanoni, perché fisicamente ciò che ha fatto al suo corpo non è da esempio e nè bello a vedere. Elegante e sobrio l’arrangiamento, ottima distribuzione sonora e dinamiche nelle varie sezioni. Potete farlo cantare ad altri?

Elodie con Aeham Ahmad.VOTO: 9

Intro bello e inaspettato di violoncelli. Voce di Elodie sublime e canzone bellissima, “ecco” il connubio perfetto, aiutato da un arrangiamento ben curato, intelligente e moderno.

Rancore con Dardust e La rappresentante di lista.VOTO: 5

Peccato per aver rappato la strofa, risultato poco felice per la natura del brano, la cui strofa originale è fortissima melodicamente… infatti quando Veronica Lucchesi canta il ritornello, questo si apre e prende vita. Nell’arrangiamento c’è troppa roba, a volte ho faticato a distinguere gli strumenti e ciò che accadeva nelle varie sezioni.

Lewis Capaldi penso che sarebbe perfetto per qualche talent di Maria De Filippi. Benigni insieme a Fellini sono tra i più grandi talenti e geni che l’Italia abbia mai avuto, dopo la Grande Guerra. Un monologo bello e intenso che comunque risulta un pò lungo per la kermesse canora, spezza il ritmo. A seguire e aggravare il tutto, altra pubblicità…

Pinguini Tattici Nucleari.VOTO: 4

Medley carino, fatto di successi molto gettonati negli ultimi anni, soprattutto nei pub e balere. Sinceramente, mi è sembrato un tuffo nel passato quando suonavo a 12 anni in orchestre da ballo.

Enrico Nigiotti con Simone Cristicchi. VOTO: 5

Perché scimmiottare o parafrasare un intro Stinghiano? Canzone bellissima, ma cantata da uno (Enrico) che si potrebbe tranquillamente presentare a mille concorsi e selezioni regionali… ecco perché non mi viene spontaneo guardare Sanremo. E chiaro che la mia valutazione va al risultato globale, e ahimè molti sono penalizzati da una spalla non all’altezza.

Giordana Angi con Solis string quartet. VOTO: 6

Bella atmosfera iniziale, essenziale e impreziosita dal quartetto Solis. Il primo ingresso dell’orchestra a mio gusto ha appesantito un po’ il brano. L’avrei eseguito solo pianoforte con Solis String quartet per le caratteristiche timbriche della voce.

Tiziano Ferro: il mio pensieri va ai primi brani sbagliati la prima serata e non per qualche imprecisione legittima ma per non avergli cucito addosso arrangiamenti che tenessero presente “il suo stile” e il suo mondo sonoro-artistico.

Le Vibrazioni con Canova. VOTO: 8

Un bel pezzo, eseguito in stile Rock band e cantato/interpretato bene. Grande Vessicchio che non invade mai la struttura ritmica del brano.

Diodato con Nina Zilli. VOTO: 6

Arrangiamento in linea con i classici brani di Sanremo (soprattutto quelli passati). Voci belle. Sarà probabilmente la mia stanchezza, vista l’ora, ma non mi è arrivato tanto in termini emozionali.

Tosca con Silvia Perez Cruz. VOTO: 9

Bellissima rivisitazione, esecuzione e arrangiamento. Finalmente una proposta che si sposta un po’ oltre. Due voci opposte, ma speculari in questa rivisitazione.

Rita Pavone con Amedeo Minghi. VOTO: 7

Minghi non è stato mai un artista che ho seguito, anche se molte sue canzoni sono stupende. La Pavone rimane una grande artista. E’ comunque bella e sentita questa performance insieme. L’orchestra e l’arrangiamento ahimè noiosi.

Achille Lauro con Annalisa. VOTO: 5

Lauro sembra uscito da un Cartone animato. Spiegatemi perché canta a Sanremo. Annalisa? Va beh… i talent aiutano, ma io personalmente penso che ci siano tante voci belle come la sua e di più… Purtroppo queste proposte mi inducono a riflessioni un pò tristi sulla musica italiana odierna.

Morgan con Bugo. VOTO: 4

Morgan sapiente e colto, stasera avresti fatto meglio a farti… una Jam in qualche locale notturno di Sanremo. Onestamente non la comprendo questa performance.

Irene Grandi con Bobo Rondelli. VOTO: 5

Anche Irene è una cantante che non ho mai seguito, brava ma… il cantante mi ricorda il classico cantante di Piano bar o Cristian De Sica nelle sue gag cinematografiche.

Piero Pelù. VOTO: 9

Eccolo chi riesce a portare una cove , nel suo mondo vestendola no di originalità ma di personalità. Gli arrangiamenti portano il marchio Pelù Style. Energia allo stato puro.

Paolo Jannacci con Francesco Mandelli. VOTO: 3

Posso esprimermi positivamente sull’orchestrazione, se pur scontato il classico giro armonico “standard”, delicato l’intervento della tromba. Maqui ci vuole anche un esperto di drammaturgia e teatro.

Elettra Lamborghini con Myss Keta. VOTO: 1

Farebbe bene a fare solo l’influenzer, e perché no qualche film… magari iniziando una rivisitazione e restyling dei classici film di Pierino. Perché l’insegnante ormai avrà la sua età. Finiamola!

Francesco Gabbani. VOTO: 5

Canzone popolare e inno di molte comunità italiane all’estero. Per molti è stata oggetto di studio perché ha rappresentato per decenni “il pezzo alla Sanremo”… particolare difficoltà il brano non presenta a cantarlo. Gabbani è bravo, ma in questo brano non ha osato.

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