Dopo innumerevoli rinvii e colpi di scena, il governo regionale ha fissato per il 19 aprile le elezioni per le ex Province siciliane. Si tratta di elezioni di secondo livello e quindi saranno chiamati alle urne tutti i sindaci e i consiglieri dei 390 Comuni dell’isola attualmente in carica. Nelle tre Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina verranno eletti solo i Consigli, in quanto il sindaco coincide, di diritto, con il primo cittadino del Comune capoluogo. Nei sei Liberi consorzi (Trapani, Agrigento, Enna, Caltanissetta, Ragusa e Siracusa) le elezioni riguarderanno presidenti e Consigli. Se non ci saranno ulteriori novità, dopo la lunga stagione dei commissariamenti, iniziata nel 2012, gli enti intermedi torneranno dunque ad avere una gestione politica, sebbene con modalità diverse rispetto al passato. Nessuna notizia, finora, per quanto riguarda la data delle elezioni amministrative, in cui si recheranno alle urne i cittadini di 60 Comuni siciliani, tra cui anche due capoluogo (Agrigento, Enna). Per quanto riguarda la provincia di Trapani, com’è noto, si voterà a Marsala, Campobello di Mazara e Gibellina. Difficile, allo stato attuale, ipotizzare un election day in coincidenza con le amministrative, in quanto si tratta di consultazioni piuttosto diverse tra loro. Più probabile che si scelga maggio, come avvenne nel 2015. A questo punto potrebbe anche determinarsi la possibilità di una coincidenza temporale con le elezioni regionali in Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Veneto, Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige.
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