Maxi truffa in Sicilia: i fondi europei a terreni fantasma della mafia. Il VIDEO

redazione

Maxi truffa in Sicilia: i fondi europei a terreni fantasma della mafia. Il VIDEO

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mercoledì 15 Gennaio 2020 - 10:07

Per anni, l’Unione europea ha pagato ai boss siciliani diversi milioni di euro di contributi per lo sviluppo dell’agricoltura su terreni fantasma. Una truffa colossale scoperta dal Gico della Guardia di finanza e dal Ros dei Carabinieri nell’ambito di un’indagine della direzione distrettuale antimafia di Messina coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia.

Sono 94 le misure cautelari scattate all’alba e 151 le aziende sequestrate: fra i 48 finiti in carcere, i vertici mafiosi della famiglia Tortorici, il cuore del Parco dei Nebrodi, i “Bontempo Scavo” e i “Batanesi”; fra i 46 ai domiciliari, ci sono anche un notaio di Canicattì, Antonino Pecoraro, 73 anni, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, e una decina di dipendenti dei Centri di assistenza agricola: uno è il sindaco di Tortorici, Emanuele Galati Sardo, 39 anni, pure lui chiamato in causa per concorso esterno.

IL VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=XYZLaJtB-XA&feature=emb_title
 
Le aziende richiedevano i contributi Agea – l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura – dichiarando di avere in affitto particelle di terreni di cui in realtà non disponevano. Vi erano terreni che appartengono alla Regione, al Demanio, ai Comuni, uno era all’interno dell’aeroporto palermitano di Boccadifalco e altri sparsi per l’Italia.

Chi doveva controllare? Chi doveva controllare era complice della maxi truffa.

Fra il 2010 e il 2017, l’Unione Europea ha versato 5 milioni di euro a 151 aziende agricole del messinese in mano ai boss di Tortorici. Alcuni di quei soldi sono finiti anche su conti esteri, in Bulgaria e Lituania.

 fondi razziati sono quelli messi a disposizione dal “Feaga”, il Fondo europeo agricolo di garanzia, e il “Feasr”, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, misure che avrebbero dovuto dare slancio al parco dei Nebrodi.

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