E’ bastato un lancio d’agenzia per gettare acqua sul fuoco dei bollori che in questo momento alimentano la speranza della rinascita dell’aeroporto di Birgi. L’AGI ha infatti pubblicato ieri che, in merito alla tanto auspicata ricapitalizzazione della società Airgest, guidata da Salvatore Ombra, la Corte dei Conti in sede di verifica del bilancio regionale, avrebbe preso atto della valutazione formulata dall’ENAC che ha giudicato il piano di risanamento della società aeroportuale “non valutabile in quanto privo della parte descrittiva ed argomentativa necessaria per una sua compiuta contestualizzazione e comprensione”. Apriti cielo, insomma, anche perché la legge 124/215, meglio nota come legge Madia, impedisce il rifinanziamento delle società con bilanci in perdita reiterati nel tempo e pertanto le certezze sulla ricapitalizzazione Airgest, hanno vacillato.
A smentire tutto però è lo stesso presidente Ombra, il quale, ieri mattina, ha ribadito che “la questione riguarda due piani di risanamento fa, quando era ancora presidente Franco Giudice sostituito poi da Paolo Angius. Si tratta della valutazione espressa circa 3 anni fa sul piano industriale il cui driver principale era la Legge Regionale 24 del 2016, (norme sulla qualità della regolazione e di semplificazione dei procedimenti amministrativi ndr) ritenuta un elemento non valutabile dato che non aveva ancora prodotto risultati finali. In pratica il piano si basava sull’esito della gara d’appalto svolta in quel periodo e che è stata poi impugnata da Alitalia, e che era vista come un elemento aleatorio. Non capisco perché sia venuta ora fuori questa notizia. La Corte dei Conti, si limitò, 3 anni fa, a riprendere quanto espresso da ENAC e a chiarire che la Corte ne prendeva atto”. Salvatore Ombra, quasi sorpreso che questa notizia fosse stata pubblicata ieri, ha precisato che il piano di ricapitalizzazione è ancora in fase di scrittura. “Il mio piano industriale noi lo stiamo ancora redigendo. Ancora deve andare in arte e inviato alla Regione Siciliana con la quale siamo in fase interlocutoria. Di cosa stiamo parlando, dunque?” In pratica nel gran calderone delle società sotto la lente di ingrandimento ci sarebbe finita anche l’Airgest che però pare debba ancora presentare il piano che sarà poi valutato e che sarà propedeutico alla ricapitalizzazione in funzione, si spera, della ripartenza.
Tiziana Sferruggia