Giacomo D’Annibale: “Nel trapanese già più di dieci comitati di Italia Viva”

redazione

Giacomo D’Annibale: “Nel trapanese già più di dieci comitati di Italia Viva”

Condividi su:

giovedì 10 Ottobre 2019 - 06:15

Renziano della prima ora, come lui stesso ama definirsi, il mazarese Giacomo D’Annibale è fra i promotori di  “Italia Viva” il movimento politico  nato da una costola del PD per volontà dell’ex presidente del consiglio.

D’Annibale, ingegnere elettronico specializzato in energie rinnovabili ed efficienza energetica, è fra i fedelissimi di Matteo Renzi e a Mazara, così come nel resto del territorio, si sta impegnando per creare le condizioni favorevoli al radicamento di un movimento nel quale molto probabilmente convergeranno moderati e liberali in cerca di una nuova casa nella quale poter esprimere le loro idee e con la quale identificarsi.  L’intervista di ieri all’onorevole socialista Nino Oddo, ha destato molto interesse e qualche reazione tanto da indurci a consultare anche D’Annibale che ha precisato la sua posizione e ci ha anticipato i programmi futuri del movimento. A Mazara, dunque, qualcosa si muove, suscitando l’impressione di poter produrre interessanti effetti su tutto il territorio provinciale.

Ingegnere D’Annibale, pare che collaborerete con i socialisti così come ha fatto intendere l’onorevole Oddo nell’intervista di ieri.  Lei si sente di confermare?

Con i socialisti collaboreremo e spero sempre in una collaborazione aperta. Oddo nell’intervista rilasciata a lei afferma che “Italia Viva” ancora a Mazara non c’è  ma è chiaro che si riferisce all’assenza del gruppo consiliare che lui, come ha ben detto, non si chiama ancora così. Non devo smentire nulla di quanto ha affermato. Lui evidentemente sta ragionando come socialista e dal punto di vista dei socialisti.  Ovviamente non è, e non può essere, a conoscenza della struttura e della organizzazione che stiamo mettendo in campo sul territorio. Oddo è stato molto preciso perché lui ha sostanzialmente ripercorso quello che è il passaggio dei 2 consiglieri mazaresi ex Futuristi, Marino e Chirco ,nel PSI ed ha fedelmente raccontato quanto è avvenuto in Senato, ovvero l’apporto dato dai socialisti per creare il gruppo Italia Viva. Stanno ragionando assieme a noi e questo a noi non dispiace, ecco. Questa posizione ideologica noi la vediamo importante.

Quindi sarete, come ha detto Oddo, la seconda gamba del centrosinistra italiano?

Italia Viva non nasce come gamba e non sarà la gamba di niente. Sarà un contenitore fortemente riformista  e fortemente europeista e di matrice socialista e liberale che sta attraendo l’interesse di un’ampia fetta di popolazione proveniente dal Pd da dove sostanzialmente noi nasciamo. Sono interessati a noi anche provenienti da Forza Italia e dall’ UDC. Attraiamo tutte le forze moderate e riformiste.

Dunque l’accordo con i socialisti c’è. Secondo lei cosa avverrà in futuro?

E’ chiaro che il Partito Socialista in questo momento, in questa fase storica della politica italiana, sta collaborando e  il gruppo Italia Viva è nato al Senato grazie a questo accordo. Non so se a livello nazionale decideranno di sciogliersi e confluire dentro Italia Viva piuttosto che rimanere federato come lo stesso onorevole Oddo ha detto facendo capire che la federazione fosse una strada possibile da percorrere così come finora il PSI è stato federato con il PD. Oddo parla di gruppi consiliari ed eventualmente di consiglieri che potrebbero passare a Italia Viva e dunque creare il gruppo denominato per l’appunto così, ma mi permetto di dire che dobbiamo distinguere fra quelle che sono le “operazioni di palazzo” e le  “operazioni di radicamento sul territorio”. A Roma, Italia Viva, ad esempio è nata con un’”operazione di palazzo” che è quella di Camera e Senato ed è stato l’input che ha dato il via ed ha consentito il percorso di costruzione del partito. In tutta Italia ci sono più di 2000 comitati attivi e in Sicilia sono quasi 90 e in provincia di Trapani già più di 10.

A Mazara come si chiama questo comitato?

A  Mazara si chiama Comitato “Europa Mazara del Vallo” ma c’è anche il Comitato “Ritorno al Futuro Italia Viva”. Trova tutte le informazioni sul sito dei comitati civili di “Ritorno al Futuro”. Mi sento di affermare che la base c’è così come già c’è a Marsala, Trapani, Erice, Castellammare del Golfo e Alcamo.

Insomma si aspetta la Leopolda per ufficializzare il tutto? So che lei vi parteciperà, ingegnere.

Assolutamente sì. Allo stato attuale sono conosciuto dalla gente per la mia storia personale, per la mia vicinanza da sempre a Matteo Renzi, per la mia avventura  al congresso del PD con il gruppo di Roberto Giachetti  ed ho dato le dimissioni dall’Assemblea Nazionale  del Pd per aderire ad Italia Viva. E’ stato naturale per me farlo. Alla Leopolda comincerà ad essere più chiaro quale sarà la struttura sui territori anche se, come già detto, c’è una chiara connotazione grazie ai Comitati sopra detti.

Dunque si è trattato di un passaggio obbligato per lei confluire in Italia Viva?

Per me è stato inevitabile ed una naturale conseguenza per la mia voglia di far politica e per i miei ideali. Ne sono convinto ed entusiasta. Sono fra i primissimi in Italia ad averlo fatto, ne vado orgoglioso.

Perché la gente dovrebbe votare Italia Viva?

Matteo Renzi ha già dimostrato cosa vuol fare per il Paese. Faccio alcuni esempi: noi piuttosto che un sussidio come il Reddito di Cittadinanza, immaginiamo un lavoro di cittadinanza, ovvero creare le condizioni per guadagnarsi da vivere lavorando e non con i sussidi. Siamo convinti che la dignità di una persona la costruisci facendola lavorare. Il reddito di cittadinanza per come è stato concepito, così in fretta, sta mostrando tutti i limiti. Le tasse per noi non debbono essere aumentate, nemmeno quelle indirette così come invece si sta discutendo per ora. Questo governo è nato per volontà di Renzi. E’ stato fortemente voluto da lui, con il principale scopo di non aumentare l’IVA e dobbiamo mantenere fede a questa promessa fatta agli italiani. Il governo non deve creare artifizi per camuffare l’aumento dell’IVA.

Quali altri progetti intendete portare avanti?

Lo sblocco delle opere pubbliche, ad esempio. In Italia ci sono 36 miliardi opere pubbliche già finanziate, parte in cantiere e parte già da avviare. Per queste opere già i soldi ci sono. Siamo consapevoli di quanto sia difficile finanziare le opere pubbliche ma queste, giù finanziate potrebbero mettere in moto economie importanti. Bloccare la TAV per motivi strettamente ideologici è assurdo.

Renzi in questo momento appoggia il governo Conte ma si prepara a scendere in campo alle prossime elezioni con questo suo nuovo movimento. Sperate di essere l’ago della bilancia di un prossimo governo?

Più che l’ ago della bilancia. Le ricordo che questo governo è nato per la volontà di Matteo Renzi,  il quale ha sparigliato le carte ed ha sorpreso tutti con questa sua scelta. Renzi ha capito che c’era un grosso problema rappresentato dalla destra sovranista antieuropeista, che aveva in progetto probabilmente di far saltare l’Europa e di uscire dall’euro e di metter magari in discussione i rapporti dell’Italia con il mondo occidentale. Renzi ha capito il pericolo ed ha sostenuto la nascita di questo governo.

Renzi ha sorpreso un po’ tutti perché sembrava impossibile che il PD si alleasse con i Cinque Stelle. Salvini secondo lei si è fidato troppo delle voci di corridoio ed ha tentato il colpaccio?

Assolutamente sì e proprio per questo io credo che  Italia Viva sia uno dei partner più affidabili per questo governo. Il suo sostegno è chiaro e netto. E’ chiaro che all’interno di Italia Viva ci sono teste pensanti che vogliono dare il loro contributo.  Non ci limiteremo a dire questo si fa e questo non si fa ma daremo suggerimenti, faremo proposte magari proponendo delle soluzioni. Chi confonde la Leopolda con il Papeete, si sbaglia. La Leopolda è alla decima edizione e ogni anno ne sono venute fuori delle idee, alcune condivisibili e altre meno, ma idee.

Potremmo dire che è una fucina di idee?

Sì, certo e quest’anno non sancirà soltanto la nascita di Italia Viva, ma continuerà a proporre modelli e soluzioni anche per quanto riguarda la riduzione del cuneo fiscale.

In che modo, ad esempio?

Conoscendo i numeri, se fai una riduzione del cuneo fiscale di 2 miliardi di euro, sostanzialmente andranno nelle buste paga degli impiegati, 5 euro, una cifra che non sposta nulla. Per fare investimenti sul cuneo fiscale ci vogliono delle risorse quindi bisogna metterci i soldi. Gli 80 euro  famosi di Renzi sono stato 1000 euro in più nella busta paga e hanno rappresentato la più consistente riduzione del cuneo fiscale degli ultimi 30 anni.

Cosa risponde a chi pensa che però Renzi abbia aiutato chi in effetti un lavoro già ce l’aveva e che la sua attenzione si sia rivolta maggiormente verso la cosiddetta classe media? Insomma, Renzi, secondo i suoi detrattori, avrebbe dato i soldi a chi già guadagnava non certo ai disoccupati. La “vera” sinistra non dovrebbe invece preoccuparsi soprattutto dei diseredati e degli afflitti?  

Le dico che gli 80 euro sono stati elargiti a una platea di circa 10 milioni di italiani che hanno stipendi netti che si aggirano sui 1000, 1200 €, dunque non definibile classe media, né penso possa definirsi agiata una famiglia che vive con questi soldi mensili. I beneficiari sono stati dunque impiegati che non guadagnavano cifre significative. Ricordo le polemiche strumentali di chi sosteneva che alcuni impiegati avevano dovuto restituire i soldi. Ma si trattava di persone che poi si è scoperto avessero altri redditi, altre entrate. I governi Renzi e Gentiloni sono quelli che hanno inventato il reddito di inclusione, una forma di sostegno alla povertà. Ad esempio, la riforma del mondo del lavoro fatta da Renzi ha consentito di creare quasi un milione di posti di lavoro con la riduzione della contribuzione per i primi 3 anni, sgravando così gli imprenditori che assumevano. Io personalmente, da imprenditore, ho assunto 3 persone grazie al job act.

Quali sono i provvedimenti adottati che lei ad esempio contesta, il primo che le viene in mente.

Quota 100, di cui sta beneficiando la classe agiata in questo momento. Si teme un esodo di medici che andranno in pensione e continueranno a svolgere privatamente la loro professione senza contare che possono essere riassunti dall’ASP per sopperire alla mancanza di medici ospedalieri. Stiamo mandando in pensione delle persone che costano ed aumentando il carico di debiti sulle spalle di noi quarantenni senza scordare i giovani, i quali,  per recuperare il buco che si creerà, saranno costretti ad andare in pensione sempre più tardi e sempre con meno. Ecco perché le dico che non mi piace parlare alla pancia delle persone ma alla testa e al cuore .

Ingegnere, poco fa lei ha citato Roberto Giachetti dicendo che ha fatto parte del suo gruppo all’interno del PD. Cosa pensa dell’affermazione fatta dallo stesso in merito al voto favorevole espresso per il taglio dei parlamentari e allo stesso tempo ha dichiarato che voterà contro la prossima volta adoperandosi per la cancellazione di questo provvedimento? Giachetti è stato tacciato di incoerenza…

Il concetto di lealtà sta scomparendo dalla politica: quando si prendono degli impegni si fanno dei compromessi, e poiché Renzi e Italia Viva sono leali al governo ed agli accordi, hanno mantenuto gli impegni votando la legge senza artefizi o trappole. Giachetti ha votato contro 3 volte prima, ma ora ha dimostrato la lealtà agli accordi presi. Però non abbiamo cambiato idea sull’errore di questa legge, inutile, sbagliata, che vedrà solo distaccare ancor di più dai territori la classe politica. Adesso che la partita si sposta fuori dal parlamento, dal governo, dagli accordi, dal palazzo, non rinunciamo a spiegare le nostre ragioni e speriamo di dare la parola al popolo italiano, come abbiamo fatto del resto nel 2016. Speriamo che tutte le forze politiche saranno dello stesso avviso, ossia che sulla riforma costituzionale, l’ultima parola spetti al popolo con un referendum confermativo.

Tiziana Sferruggia

Condividi su: