La Procura della Repubblica di Palermo ha notificato l’avviso di chiusura dell’indagine per il deputato regionale di Forza Italia Stefano Pellegrino. La vicenda si inserisce in una più articolata inchiesta (coordinata dall’aggiunto della Dda Paolo Guido e dai pm De Leo e Dessì) che ha coinvolto gli imprenditori Mario Giorgi e Calogero Luppino (attivo nel mondo delle scommesse online). I due, secondo gli inquirenti, si sarebbero attivati per l’elezione di Pellegrino, fornendo pacchi di generi alimentari in cambio di voti. La richiesta di chiusura delle indagini viene considerata una sorta di anticamera del rinvio a giudizio.
Sarebbero due, in particolare, i fatti contestati a Pellegrino. “Si tratta di fatti residuali, non collegabili all’inchiesta Mafia Bet”, assicura il penalista marsalese, che rivendica la propria estraneità “a qualsiasi fatto di corruzione elettorale”. “Chiunque mi conosca sa che mai mi sarei potuto vendere per due buste di spesa che, apprendo, essere state consegnate due mesi dopo la mia elezione. La mia storia deontologica, professionale e familiare non può sopportare la gogna mediatica che giornalismo di bassa lega e disinformato (che, peraltro, disinforma) cui, strumentalmente, sono sottoposto per ragioni che, in verità, mi sfuggono. Infatti, l’avviso di conclusione delle indagini e la stessa imputazione, lungi dal collocarmi in un contesto di criminalità organizzata, mi invita a fornire le prove a mia discolpa in ordine alla sola violazione della legge elettorale. E ciò, a dispetto di stampa calunniosa ed insinuante che persevera nell’attribuirmi fatti ed ipotesi di reato esclusi dallo stesso Ufficio del Pubblico Ministero. Provvederò a fornire ogni elemento comprovante la estraneità a qualsiasi accordo elettorale meno che lecito. Sarà cura della mia Difesa richiedere l’archiviazione degli atti, nonché intraprendere per le notizie false e diffamatorie diffuse sulla mia persona ogni azione, nelle competenti sedi, a tutela della mia dignità e del mio decoro”.
Entrato all’Ars nel 2017, in sostituzione di Mimmo Fazio (coinvolto nell’inchiesta “Mare Monstrum”), Stefano Pellegrino è stato riconfermato qualche mese dopo, risultando primo degli eletti nella lista di Forza Italia con oltre 7 mila preferenze. In seguito all’inchiesta per cui risulta indagato, si è autosospeso dalla Commissione Regionale Antimafia.