Focus sulla crisi vitivinicola a Marsala, il dibattito al Circolo Lilybeo. Ecco cosa è emerso

redazione

Focus sulla crisi vitivinicola a Marsala, il dibattito al Circolo Lilybeo. Ecco cosa è emerso

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lunedì 17 Giugno 2019 - 18:16

Su invito del presidente Gaetano Vita sono intervenuti studiosi e operatori della cooperazione e delle imprese private, al Circolo Lilybeo venerdì scorso per un evento moderato dall’Enologo Giacomo Alberto Manzo, responsabile regionale del dipartimento Viticoltura ed Enologia “FareAmbiente” Sicilia. Al centro del dibattito il ruolo delle cantine sociali e delle piccole e medie imprese vitivinicole dell’agro marsalese. Tra gli interventi, quello del professor Nicola Trapani, che in apertura ha denunciato “il pericolo del settore vinicolo marsalese avviato alla quiescenza”, e quello del dottor Rino Bonomo che ha affermato come “… il brand Sicilia è forte e la Doc isolana continua ad essere una grande risorsa – ma ci sono ancora agricoltori che non fanno reddito. La speranza è la diversificazione, in un’isola che è naturalmente sostenibile e che ha tutte le opportunità per tornare ad essere vera protagonista”. Perché no, ripartendo proprio dal famoso vino di Marsala e dal ruolo manageriale delle cantine sociali”. Al convegno sono intervenuti anche i produttori e rappresentanti di diverse cantine siciliane: Stefano Caruso (Caruso & Minini di Marsala), Gianfranco Paladino (Alcesti di Marsala), Roberta Urso (Cantine Settesoli di Menfi), Gaspare Baiata (Cantine Paolini di Marsala), Giuseppe Monteleone (Cantine Birgi di Marsala). Grazie ai loro interventi è stato possibile allargare il quadro allo stato di salute del vino siciliano e locale.

Tra le problematiche più pressanti e discusse, il cambiamento delle abitudini dei consumatori, la riduzione del consumo di vino e la resa dell’uva all’ettaro nazionale ritenuta molto alta. La proposta che è emersa è di abbassare le rese di alcune uve per ettaro che rientrano della Doc Sicilia. Perchè ciò potrebbe protare ad innalzare il valore del vino. Le cantine sociali della Sicilia oggi risultano fortemente ridimensionate. Basti pensare che erano 251 nel 1985, di cui 125 solo in provincia di Trapani, e adesso non arriva alla decina, così come sottolineato dall’enologo Manzo. Poi si è parlato anche dell’Istituto regionale Vite e Vino che sta attraversando un periodo di crisi e che invece negli anni ’80-’90 era crocevia importante per la viticoltura siciliana e “driver” del nuovo rinascimento vitivinicolo regionale. A crescere però sono le aziende a conduzione familiare mentre le Cantine Social si consolidano venendo milioni di bottiglie nel mondo. La Urso ha evidenziato come la figura del coltivatore-custode è un elemento imprescindibile se vogliamo salvare l’ambiente e le economie di sistema: “Investire insieme, diversificare l’offerta, sono elementi essenziali per l’affermazione del “made in Sicily”.

I rappresentanti delle cantine, presenti, hanno affermato che vedono crescere il valore dell’imbottigliato e lo ritengono fondamentale perseguire su questa strada. Il produttore Ercole Alagna ha fatto un excursus storico del vino Marsala e della gran confusione creata negli anni che ha portato a restringere oggi larea di produzione a 21 comuni: oltre 12.266.200 mq di superficie vitata rivendicata, e con oltre 10.662.163 kg di uve rivendicate nel 2018 per la produzione di vino Marsala, troppe, e con 29 tipologie previste dal disciplinare (prima erano soltanto 4). Si è discusso anche della ricostituzione del Consorzio di Tutela di Marsala, fondamentale per la tutela e la promozione dello stesso vino.

I rappresentanti delle cantine, presenti, hanno affermato che vedono crescere il valore dell’imbottigliato e lo ritengono fondamentale perseguire su questa strada. Il produttore Ercole Alagna ha fatto un excursus storico del vino Marsala e della gran confusione creata negli anni che ha portato a restringere oggi larea di produzione a 21 comuni: oltre 12.266.200 mq di superficie vitata rivendicata, e con oltre 10.662.163 kg di uve rivendicate nel 2018 per la produzione di vino Marsala, troppe, e con 29 tipologie previste dal disciplinare (prima erano soltanto 4). Si è discusso anche della ricostituzione del Consorzio di Tutela di Marsala, fondamentale per la tutela e la promozione dello stesso vino.

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