Operazione “Artemisia”, Claudio Fava chiede un confronto all’Ars con Musumeci

redazione

Operazione “Artemisia”, Claudio Fava chiede un confronto all’Ars con Musumeci

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venerdì 22 Marzo 2019 - 20:05

Il deputato regionale Claudio Fava (Cento Passi per la Sicilia) ha chiesto al presidente Gianfranco Miccichè di calendarizzare urgentemente un dibattito in aula con la presenza del governatore Musumeci.

“Non pensiamo – prosegue Fava – che il tema sia quello di chiedere in maniera ripetitiva e ossessiva le dimissioni del Presidente della Regione o dei suoi Assessori, ma è indispensabile una discussione parlamentare su quanto sta avvenendo nella Giunta di governo e nella sua maggioranza. Un quarto dei deputati dell’Ars e quattro assessori su undici sono indagati. Solo Musumeci, con il suo pervicace silenzio, può fare finta che questo sia in quadro politico normale. Noi non lo riteniamo normale e vogliamo discuterne in Aula”.

Ecco il testo integrale della lettera inviata al Presidente Miccichè.

“Egregio Presidente Miccichè,
l’operazione “Artemisia” che ha interessato il territorio di Castelvetrano e che vede indagati esponenti di primo piano della passata e dell’attuale legislatura non è che l’ultimo caso giudiziario, in ordine di tempo, che investe la politica siciliana.

Non sono interessato, lo chiarisco subito, a processi sommari o a rituali richieste di dimissioni ad ogni iscrizione nel registro degli indagati. Ma alla politica compete obbligatoriamente il ruolo di valutazione, discussione, confronto.
Per questo le chiedo di calendarizzare con urgenza un dibattito d’Aula alla presenza del Presidente della Regione, su quanto sta accadendo e sulle sue conseguenze politiche sulla maggioranza di governo.

Il messaggio virtuale del presidente Musumeci, che nulla o ben poco dichiara, sulla presunta “normalità“ del quadro politico regionale, con un quarto dell’Assemblea Regionale sotto indagine in poco più di un anno di legislatura e un terzo della Giunta regionale raggiunta da avvisi di garanzia, non è giustificato.

Per questo credo che sia indispensabile ed urgente, signor Presidente, un dibattito parlamentare”.

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