Il caso Ruggirello scuote il Pd trapanese: salta il congresso provinciale?

redazione

Il caso Ruggirello scuote il Pd trapanese: salta il congresso provinciale?

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giovedì 07 Marzo 2019 - 08:32

Dopo quasi 48 ore di silenzio, nel Pd trapanese si comincia a discutere sugli effetti dell’operazione “Scrigno” e, in particolare, sulle scelte che dovrà compiere il partito dopo l’arresto dell’ex deputato regionale Paolo Ruggirello, accusato di voto di scambio politico – mafioso. Nel pomeriggio di ieri, il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida aveva affidato a una nota stampa le sue riflessioni, cercando di coniugare garantismo e fiducia nella giustizia: “Al netto del garantismo tutelato dalla nostra Costituzione, oltre allo stupore per il grave coinvolgimento di taluni dei soggetti politici, e/o comunque fortemente implicati – per quanto sembra anche emergere dalle notizie correlate all’operazione “Scrigno” – non v’è dubbio alcuno che l’attività investigativo/giudiziaria tendente a contrastare e definitivamente estirpare la mala pianta mafiosa dalla nostra terra, va salutata con speranza di riscatto e rinascita dalla nostra comunità”.

In serata è arrivata una nota del segretario comunale del Pd di Trapani Francesco Brillante, che ha invece auspicato la sospensione del percorso che avrebbe dovuto portare all’elezione dei nuovi segretari di circolo e della nuova dirigenza provinciale. “In riferimento ai gravissimi fatti emersi alla ribalta delle cronaca giudiziaria – afferma Brillante – ritengo che sia evidente è necessario una viva e profonda riflessione. Mi auguro che la Giustizia faccia il suo corso al meglio, la nostra terra ne ha estremo bisogno. Ma lo sgomento e l’inquietudine generato, a parer mio, non possono conciliarsi con la serenità necessaria ad animare una dialettica congressuale. È necessario un nuovo livello di riflessione, di confronto, di unità. Per questo ritengo che sia opportuno intervenire negli organismi preposti, affinché sia interrotta questa fase per permettere a tutto il partito provinciale di aprire una nuova”.

Nel frattempo, fa un passo indietro uno dei due candidati alla segreteria provinciale del Pd, l’ex consigliere comunale trapanese Nino Grignano, che al contempo auspica un’analoga scelta da parte del suo competitor Giuseppe Lombardino e suggerisce l’individuazione di una figura unitaria, capace di rappresentare tutte le anime del partito.

“Lo scorso sabato – scrive Grignano – ho accettato in via ufficiale la Candidatura alla carica di Segretario Provinciale del Partito Democratico della Provincia di Trapani nella voglia e nella consapevolezza di poter aprire al dialogo e allo spazio per nuove voci e nuove idee. In soli pochi giorni tutto è cambiato. Da una parte, non vi è alcun dubbio, che la straordinaria giornata di Domenica, ha restituito al Partito quel senso di comunità che da troppo tempo si era perso. La vittoria netta di Nicola Zingaretti e la grande generosità di Maurizio Martina e Roberto Giachetti, fanno sì che nel Partito si possa aprire una nuova fase bella e costruttiva che fanno guardare al futuro con una certa serenità. Dall’altra le vicende giudiziarie appena accadute lasciano con l’amaro in bocca un’intera comunità. Non finirò mai di ringraziare l’operato di quei magistrati e delle forze dell’ordine che ogni giorno facendo il proprio dovere danno una nuova speranza a questo territorio. Sono tornato dopo qualche anno di assenza per ragioni lavorative, tornando nell’agone politico con la semplice speranza di dare un contributo importante alla crescita del Partito. Come ho sempre fatto, e la storia me ne è testimone, non riesco a girare la testa dall’altra parte. L’entusiasmo è stato scosso in me, come in ogni iscritto del Partito Democratico della Provincia di Trapani, dai fatti di cronaca, per i quali ritengo sia necessaria una importante riflessione. La questione Ruggirello investe in pieno il sentimento di militanti e iscritti. Per questo allo stato attuale parlare ancora di correnti e componenti – oltre che di congresso provinciale – appare fuori luogo e fuorviante. Non c’è più alcun momento da attendere, a questo punto le ragioni dell’unità sono l’unica strada da perseguire per far quadrato attorno un’intera comunità di persone per bene disillusa e offese. Per tale motivo appare davvero privo di senso lo svolgimento dei congressi in questa situazione con una sterile contrapposizione che in questo momento non serve proprio a nessuno. Per tanto sono disponibile a fare un passo indietro, per ritrovare tutti insieme le ragioni dello stare insieme. Con l’auspicio che ne seguano altri”.

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