Nella mattinata odierna, i Carabinieri della Compagnia di Marsala e del N.O.E. di Palermo, con la collaborazione dei militari della Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota CC presso la locale Procura della Repubblica, hanno proceduto all’esecuzione del decreto di sequestro preventivo – emesso dal Giudice per le indagini preliminari di Marsala su richiesta della Procura della Repubblica per i reati di inquinamento ambientale ed attività di gestione rifiuti non autorizzata – dell’impianto di compostaggio della Sicilfert., sito in contrada Maimone, nella periferia di Marsala.
A seguito dell’esecuzione del sequestro preventivo, la gestione della Sicilfert è stata affidata ad un amministratore giudiziario, il quale avrà il compito di sanare – ove possibile – le irregolarità riscontrate onde consentirne – attesa la rilevanza pubblica dell’attività esercitata – il corretto funzionamento.
Quello dell’azienda lilybetana, la cui sede si trova in contrada Maimone, com’è noto è uno dei dieci impianti autorizzati dalla Regione Siciliana ad accogliere le frazioni organiche dei rifiuti prodotti in diversi centri della provincia. Gestito dalla famiglia Foderà, può ricevere fino a 55000 tonnellate di organico, che poi viene trasformato in compost tramite adeguato trattamento.
I vertici aziendali della Sicilfert erano stati coinvolti anche in un’inchiesta giudiziaria da cui scaturì un processo che vedeva coinvolti anche alcuni rappresentanti di Aimeri Ambienti (Orazio Colimberti e Salvatore Reina) e l’ex direttore dell’Ato TP 1 Salvatore Alestra. Il procedimento si è concluso lo scorso anno con l’assoluzione di tutti i soggetti imputati.