Auto e bici

Gaspare De Blasi

Marsala

Auto e bici

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giovedì 10 Gennaio 2019 - 06:39

E’ possibile andare contro corrente ed essere discordanti con una versione delle cose che pare acclarata? Proviamoci. Occorre incentivare l’uso di auto elettriche perché non inquinano. Anche se inquinano di meno, le auto elettriche uccidono tanto quanto le auto a benzina, sottraggono spazio, deturpano il paesaggio. Lasciarle scorrazzare nelle zone pedonali è pura follia. Lasciarle scorrazzare nelle zone pedonali è pura follia. E’ quanto previsto dalla nuova legge di stabilità che obbliga i comuni a lasciare passare questo tipo di vetture nelle zone pedonali e Ztl. Facevamo in questi giorni di pausa festiva un ragionamento simile incontrando un gruppo di ciclisti amatori che nelle giornate festive pedalano e affollano le strade del centro e soprattutto le statali. La discussione era partita sull’uso del caschetto per i ciclo amatori che potrebbe diventare obbligatorio (ci sono alcune proposte in Parlamento relative alla modifica del Codice della Strada da parte di alcuni deputati). Riportiamo alla rinfusa il pensiero di alcuni nostri concittadini amanti delle due ruote: “Il casco è una (piccola) protezione in più e va benissimo consigliarlo. Ma non è salvavita e non va reso obbligatorio”. “…un caschetto leggero di plastica non può arginare la strage stradale dei ciclisti investiti e uccisi perlopiù dai mezzi a motore”. Tutti ma proprio tutti concordavano che “…avrà l’effetto perverso di penalizzare gli utenti deboli (e non inquinanti) della strada, che seppur investiti e feriti, potrebbero vedersi negati i risarcimenti, con la motivazione che non avevano il casco”. Abbiamo fatto una ricerca (nulla di scientifico, per carità) e abbiamo scoperto che nei Paesi del Nord Europa l’uso del casco per i ciclisti non è obbligatorio. Ci sarà un motivo per il quale la Danimarca e L’Olanda non lo rendano tale per legge? Secondo l’autore di una ricerca svedese al riguardo, quando gli incidenti in bici avvengono a velocità ridotte i ciclisti sono in grado di mettere le mani avanti e ripararsi la testa. Per gli urti ad una velocità più elevata, o contro le auto, i caschi sono superflui perché non abbastanza resistenti. Secondo un deputato leghista, Claudio Durigon presentatore di un emendamento, bisognerebbe rendere obbligatorio il caso per i bambini ciclisti. Vedete le foto che illustrano la stazza del nostro per capire che forse un po’ di moto al deputato non farebbe male, con casco o senza, a piedi oppure in bici. Chiudiamo questa nostra riflessione lasciando la parola nuovamente ai ciclisti lilybetani che abbiamo incontrato e che non si sono limitati soltanto a lamentarsi, ma ci hanno “girato” anche alcune proposte. Naturalmente riportiamo sempre alla rinfusa e senza alcuna pretesa di ufficialità : “In caso di incidente non c’è casco che tenga: si muore per ben altre lesioni e ci vorrebbe uno scafandro a prova di bomba per proteggere i bambini in bicicletta”. “…la sicurezza si ottiene rendendo le strade più fruibili a tutti: 30km/h su tutte le arterie urbane, incroci sicuri per i ciclisti”, “… controlli della velocità più severi, priorità a pedoni e ciclisti, senso unico eccetto bici”, e via così pedalando. E anche noi che in bici non saliamo da decenni, ci permettiamo di avanzare una proposta: perché non dare incentivi a chi va al lavoro o a scuola in bici? E che poi le biciclette se le fregano…

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