Sulla fatturazione elettronica che entrerà in vigore il primo giorno del prossimo anno, abbiamo provato a capirne di più girando alcune nostre perplessità, che peraltro ci giungono anche dai nostri lettori, ad un nostro concittadino dottore commercialista ed esperto contabile oltre che revisore dei conti.
Dottore Andrea De Stefano cos’è la fattura elettronica, che sarà obbligatoria dal primo gennaio 2019?
“La fattura cartacea sarà sostituita dalla fattura elettronica che è un documento informatico, in formato strutturato, trasmesso in modalità telematica al Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate e recapitato tramite lo stesso mezzo al soggetto ricevente”.
Sarà utile come affermano fonti governative, a combattere il fenomeno dell’evasione?
“L’obbligo di fattura elettronica è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2018 proprio per contrastare l’evasione e le frodi in materia di IVA. Con l’invio digitale l’Agenzia delle Entrate avrà a disposizione in tempo reale tutti i dati relativi alle operazioni di acquisto e cessione effettuate da ciascun soggetto IVA”.
Chi è esonerato dalla fattura elettronica ?
“I titolari di partita IVA in regime dei minimi e in regime forfettario. A questi si aggiungono i piccoli produttori agricoli, già prima esonerati per legge dall’emissione delle fatture. Tali soggetti saranno esonerati soltanto dal ciclo attivo di fatturazione elettronica, ovvero dall’emissione, ma saranno in ogni caso interessati dalla ricezione delle e-fatture sugli acquisti”.
Fattura elettronica e cartacea: quali sono le differenze e cosa cambia?
“L’addio alla carta porterà a molte differenze rispetto alle attuali modalità di fatturazione. I dati obbligatori da riportare nella fattura elettronica sono gli stessi che si riportavano nelle fatture cartacee, ma accanto a questi comparirà l’obbligo di indicazione dell’indirizzo telematico dove il cliente vuole che venga consegnata la fattura”.
Come funziona in pratica la fattura elettronica?
“Saranno due fasi principali: quella dell’emissione e quella della ricezione. Per quanto riguarda la compilazione e l’emissione della fattura elettronica, sarà necessario avere a disposizione un PC ovvero un tablet o uno smartphone e un programma (software) che consenta la compilazione del file della fattura nel formato XML previsto dall’ Agenzia delle Entrate. La stessa ha messo a disposizione tre programmi gratuiti: un software da scaricare sul PC, una procedura web e l’APP Fatture”.
E per la ricezione?
“Sono previste tre diverse modalità: tramite PEC, tramite hub o software di mercato, oppure tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando il servizio gratuito sul portale Fatture e Corrispettivi”.
Quali sono le modalità di invio della fattura elettronica al SdI ?
“Le fatture elettroniche dovranno essere trasmesse al SdI dell’Agenzia delle Entrate dal soggetto che lo emette, anche tramite un intermediario abilitato”.
Giunti all’ Agenzia delle Entrate che accadrà?
“I file delle fatture elettroniche trasmessi saranno sottoposti a controlli e, in caso di mancato superamento, verrà recapitata entro 5 giorni una ricevuta di scarto. In caso di superamento dei controlli, la fattura elettronica verrà trasmessa al destinatario tramite indirizzo PEC”
Cosa cambia per i consumatori finali?
“L’obbligo della fattura elettronica si estende anche nei confronti dei consumatori finali con regole semplificate per il recapito, ma con vincoli di forma e obbligo di consegna di un documento direttamente al cliente alla cassa”.
Per chi evade o commette errori Sono previste sanzioni specifiche?
“Chi non lo farà sarà soggetto all’applicazione di una sanzione che prevede una pagamento variabile dal 90% al 180%) dell’imposta relativa all’imponibile non documentato”.
Quali saranno i vantaggi della fatturazione elettronica per le aziende?
“Passata la fase iniziale, il passaggio alla fatturazione elettronica comporterà un miglioramento della gestione sia di ordini che di pagamenti, oltre a ridurre drasticamente i costi amministrativi dell’impresa”.
Il garante della privacy ha denunciato anche che vi è qualche rischio…
“Saranno trasmessi e conservati una mole di dati che non sono rilevanti ai fini fiscali. L’Agenzia archiviando la fattura conserva anche informazioni non rilevanti ai fini fiscali (beni e servizi ceduti, descrizione delle prestazioni,abitudini ai consumo, sconti applicati cosi’ come il dati relativi al settore sanitario) che potrebbero non garantire più la nostra privacy e quindi ritengo che nel processo di conservazione di tutte queste informazioni l’Agenzia delle Entrate debba intervenire pesantemente”.