Nei giorni scorsi una nostra lettrice ci ha scritto sollevando una questione relativa al cimitero urbano di Marsala. Non la solita mancanza d’acqua o le condizioni igieniche del camposanto. Si tratta di un aspetto particolare che abbiamo girato all’assessore ai servizi cimiteriali, Andrea Baiata. Prima però ci sembra doveroso dare la “parola” alla nostra lettrice:
“Le famiglie non solo sono affrante dal dolore di aver perso un familiare, una persona cara a cui bisogna dire ‘addio’ se pur terreno ma a tutti auguro di non dover subire ciò che ho subito io, la mia famiglia, i parenti, gli amici ma soprattutto la memoria del defunto. E’ a dir poco vergognoso che vendano loculi già usati, li fanno pagare per nuovi e poi le bare nemmeno entrano nei loculi assegnati (senza alcuna possibilità di scelta)”. La nostra corrispondente racconta che gli era deceduto il padre a cui naturalmente si doveva dare la giusta sepoltura, tumulazione che è stata impedita. “L’impresa – continua la signora – che si occupa del ripristino dei loculi non fa i lavori per come dovrebbero essere fatti ed il tecnico dell’ufficio addetto rilascia il relativo documento di collaudo senza aver effettivamente verificato che i loculi rispettino le regole. Quello di mio padre è risultato troppo piccolo per dare accesso alla bara, così malgrado avessi dato immediata disponibilità al pagamento di un supplemento per avere un loculo idoneo, mi ritrovo a dover assistere alla vergogna più assoluta”.
Secondo quanto raccontato dalla stessa, la bara è stata riportata nella camera mortuaria. La lettera della nostra lettrice si conclude anche con un “giustificabile” sfogo di amarezza contro le istituzioni. Cercando di ricostruire la vicenda abbiamo appurato che si tratta di loculi che si erano resi liberi a seguito di una iniziativa del comune. Dopo circa 90 anni dall’avvenuto decesso, si è ritenuto opportuno inviare agli eventuali eredi un informativa che preannunciava un nuova sistemazione per i resti di quanti sono scomparsi quasi un secolo addietro. “A seguito della nostra ricerca – ci ha detto l’assessore Baiata che si occupa dei servizi cimiteriali – siamo riusciti ad individuare ben pochi eredi dei defunti seppelliti all’inizio del novecento. La maggior parte dei resti sono stati regolarmente tumulati in ossari comuni. I posti rimasti liberi sono restaurati da un’apposita ditta, per essere utilizzati nuovamente. Si tratta di un lavoro che va avanti da tempo e che prevede la creazione di qualche decina di nuovi posti cimiteriali. L’iniziativa è stata presa a seguito della decisione di creare nuovi seppellimenti, vista la carenza di ulteriori posti”. Era normale però che chiedessimo all’assessore nel caso specifico che cosa può essere accaduto.
“Sono venuto a conoscenza delle protesta della famiglia del nostro concittadino defunto quasi immediatamente, e subito è stato risolto il problema. Era accaduto che nel tentativo di ripristinare il loculo resosi libero dopo il trasferimento dei pochi resti antichi che conteneva, la ditta avesse adoperato più cemento del dovuto, accrescendone il volume e restringendolo. Per questo motivo la bara non poteva entrare, ma ripeto scusandomi per l’inconveniente, il problema è stato rimosso in tempi brevissimi e sono certo che non si ripeterà più in questi termini”.