Si è chiusa con un sostanziale nulla di fatto l’assemblea dei soci di Airgest, la società di gestione dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi. Le maggiori attese si concentravano sul ventilato processo di accorpamento tra lo scalo trapanese e quella palermitano di Punta Raisi, nell’ambito della progettata costituzione di un unico polo aeroportuale della Sicilia Occidentale. Ma sulla questione, il delegato della Regione, azionista di maggioranza di Airgest, ha deciso di prendere ancora tempo. “La mancata decisione – affermano Cgil, Cisl, Uil, Sicindustria e Confcommercio Trapani – preoccupa non poco. Continuare a tergiversare sulla fusione di Airgest con Gesap, infatti, diventa sempre più rischioso. Se a questo sommiamo anche che il bando con fondi regionali per l’individuazione dei vettori aerei ha oggi trovato l’interesse di due sole compagnie, Alitalia e Blue Air, e che questo verosimilmente porterà un massimo di 700-800 mila passeggeri, la cosa diventa ancora più preoccupante”.
L’invito delle organizzazioni sindacali e degli imprenditori è quello di fare in fretta, ma soprattutto “di assumere una decisione nell’interesse del territorio e dello sviluppo. Se non si vuole o non si può portare avanti la fusione con Gesap si deve trovare una soluzione alternativa su cui lavorare sin da subito. Il rischio è altrimenti quello di far morire l’aeroporto di Trapani Birgi e, con esso, la speranza di uno sviluppo del territorio che passi dal turismo e quindi anche dall’aeroporto”.