Sono stati rilasciati i pescherecci mazaresi sequestrati dai libici. Già nella notte hanno fatto rotta per l’Italia

Gaspare De Blasi

Sono stati rilasciati i pescherecci mazaresi sequestrati dai libici. Già nella notte hanno fatto rotta per l’Italia

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venerdì 12 Ottobre 2018 - 09:09

I motopesca Matteo Mazzarino e l’Afrodite Pesca di Mazara del Vallo, secondo quanto annuncia il premier Conte, sono sulla via del ritorno.

“Ho appena avuto conferma che ai due motopescherecci Matteo Mazzarino e Afrodite Pesca, che da mercoledì erano stati posti sotto sequestro da unità militari libiche, è stata concessa l’autorizzazione a fare rientro in Italia – commenta Giuseppe Conte in una nota -. I nostri cittadini potranno finalmente rientrare a casa. Non li abbiamo mai lasciati soli e abbiamo costantemente lavorato per sbloccare la situazione”.

Le imbarcazioni erano state sequestrate tre giorni fa a circa 30 miglia dalle coste libiche con a bordo 14 marinai italiani e tunisini. Come si ricorderà i libici, saliti sui due natanti, avrebbero obbligato i comandanti a intraprendere la navigazione verso la costa del loro Paese, raggiungendo poi il porto Ras Al Hilal.

“Eravamo a ben ragione fiduciosi, fin dalle prime ore del sequestro da parte della motovedetta libica, che i due pescherecci mazaresi “Afrodite Pesca” e “Matteo Mazzarino” ed i complessivi 13 membri degli equipaggi potessero essere rilasciati nel breve tempo possibile. Pertanto ringraziamo il Governo Nazionale, la Farnesina, il Governo Regionale ed il Comando Generale delle Capitanerie di Porto che hanno seguito costantemente la vicenda e per la vicinanza mostrata ai nostri pescatori”.

Questo è quanto dichiarato dal Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Nino Carlino.

I due pescherecci, il “Matteo Mazzarino” (della società armatoriale M.C.V. Pesca dell’armatore Vincenzo Asaro con sette uomini di equipaggio al comando del capitano Alberto Figuccia), e l’”Afrodite Pesca” (della Afrodite Pesca Srl dei fratelli Pellegrino (140 tonnellate di stazza lorda, con 6 uomini di equipaggio a bordo al comando del capitano Vincenzo Pellegrino) hanno lasciato il porto di Ras Al Hilal questa notte stessa. Alle società armatrici non è stata fatta pagare nessuna ammenda; invece è stato confiscato l’intero pescato dei due motopesca del quale minima parte riferibile all’attività di pesca condotta all’interno della cosiddetta ZEE (Zona Economica Esclusiva) che la Libia dal 2005 ha stabilito unilateralmente estendendo di fatto le proprie acque nazionali 62 miglia oltre le 12 convenzionali.

Un messaggio di vicinanza all’equipaggio dei pescherecci arriva dal Presidente di Agripesca Toni Scilla: “Sono davvero felice per la positiva soluzione del sequestro dei due natanti mazaresi e dei loro equipaggi da parte dell’autorità militari libiche. Questi dolorosi eventi non dovranno mai più esistere, servirà la competente azione politica/governativa affinché il Mediterraneo, e il Canale di Sicilia in particolare, possano diventare luogo di lavoro, prosperità economica, ma anche di pace e fratellanza fra popoli di matrice culturali e religiose diverse. Un ringraziamento doveroso va all’On. Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi parlamentari di camera e senato di Forza Italia, all’On. Raffaele Nevi, capogruppo del partito berlusconiano in commissione agricoltura e pesca della camera, per l’impegno profuso ieri a Roma, allo scopo di ottenere l’immediato rilascio dei natanti sequestrati senza il pagamento di nessuna ammenda. Un grazie anche all’On. Gianfranco Miccichè, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, per essersi immediatamente attivato per la veloce e positiva conclusione della vicenda che ha colpito i pescatori siciliani, il cui unico torto è quello di lavorare faticosamente per mantenere dignitosamente le loro famiglie”.

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