Torna a riunirsi questo pomeriggio il Consiglio comunale di Marsala. Dopo la seduta andata a vuoto martedì, il massimo consesso cittadino dovrebbe proseguire i lavori sugli atti propedeutici al Bilancio di Previsione 2018. Nel frattempo, però, la Commissione Bilancio e Finanze si è occupata in questi giorni di un altro fronte legato alla situazione contabile del Comune lilybetano: i rilievi sottoscritti dalla Corte dei Conti in merito ai consuntivi del 2015 (anno in cui l’amministrazione fu guidata per i primi sei mesi dal Commissario Giovanni Bologna) e del 2016. La sezione della magistratura contabile siciliana guidata dal presidente Maurizio Graffeo, ha infatti inanellato una serie di osservazioni contenenti dodici rilievi critici. All’amministrazione toccherà presentare altrettante misure correttive, che dovranno essere preliminarmente approvate dal Consiglio comunale.
“Si tratta di rilievi e indicazioni che accomunano buona parte dei Comuni del Sud”, spiega il vicesindaco (con delega al bilancio) Agostino Licari, che assieme a Filippo Angileri (in rappresentanza dell’ufficio ragioneria) e al presidente del Collegio dei Revisori Leonardo Gullotta ha già relazionato in Commissione. La Corte dei Conti, anzitutto, stigmatizza i ritardi accumulati dal Consiglio comunale nell’approvazione del rendiconto 2015 (esitato favorevolmente il 27 settembre dell’anno successivo) e di quello del 2016 (che ha avuto il via libera del massimo consesso civico il 29 novembre del 2017). “Analoga criticità – scrivono i magistrati contabili – si è registrata per il bilancio di previsione 2016-18, approvato il 4 novembre 2016”. Ritardi giustificati dall’amministrazione con “le oggettività difficoltà incontrate in relazione alle complesse operazioni richieste dal nuovo impianto di contabilità”.
C’è poi la questione del superamento di tre indicatori su dieci dei parametri di deficitarietà strutturale per il 2015. In particolare, si fa riferimento all’ammontare dei residui passivi, all’esistenza di procedimenti di esecuzione forzata superiore allo 0.5% delle spese correnti; alla consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio superiore all’1% rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti. Il primo e il terzo di tali indicatori sono stati superati anche nel 2016. La Corte dei Conti, poi, incalza l’amministrazione sulle anticipazioni di tesoreria: “Non si tratta di nulla di preoccupante – spiega Agostino Licari – in quanto non si tratta di una questione strutturale. Ci sono situazioni in cui il Comune, per evitare contenziosi, ha dovuto anticipare somme ingenti per conto della Regione, che ha erogato in ritardo quanto dovuto per i contrattisti in servizio presso il Comune di Marsala, così come per i minori non accompagnati presenti presso le strutture dislocate sul territorio lilybetano. Attualmente, comunque, abbiamo un avanzo di cassa pari a 4 milioni di euro. Inoltre va ricordato che quando ci siamo insediati eravamo in presenza di un disavanzo strutturale di 21 milioni che abbiamo ridotto a 15 milioni”.
Sulla questione dei debiti fuori bilancio che, come visto con il contenzioso riguardante l’area artigianale, possono incidere notevolmente sul bilancio di previsione, si concentrano gli ulteriori rilievi della Corte dei Conti. A riguardo, l’amministrazione ha previsto un fondo di accantonamento per contenziosi pari a 8 milioni di euro che dovrebbe essere sufficiente rispetto alle situazioni attualmente in corso, su cui si considera un potenziale esborso di 12 milioni. “Non è affatto detto – sottolinea il vicesindaco – che il Comune soccomba in ognuno dei contenziosi in cui è attualmente impegnato”.
La Corte dei Conti parla poi di “gravi inefficienze nella riscossione dei crediti, con un notevole peggioramento registrato nel 2016”. Di fatto, nonostante le attività messe in campo per contrastare l’evasione, permangono forti difficoltà da parte degli uffici comunali a riscuotere sia i proventi delle multe effettuate per violazioni al Codice della Strada (nel 2016 solo 763.362 € a fronte di accertamenti pari a 2,8 milioni) sia quelli relativi al recupero dall’evasione Tarsu/Tari (è stato riscosso il 37,52% rispetto alle entrate accertate). Su questo fronte, l’amministrazione conta di superare le obiezioni della Corte dei Conti, alla luce di una serie di iniziative messe in campo in questi mesi. “Al Sud il fenomeno dell’evasione è molto serio – ricorda Agostino Licari – anche se occorre distinguere tra quella di necessità, riferibile a chi proprio non ha la possibilità di pagare, e quella del furbetto che aspetta il condono di turno. Noi abbiamo previsto una serie di azioni che dovrebbero consentirci di ridurre il gap: per quanto riguarda la riscossione ordinaria, abbiamo ritenuto che non fosse conveniente l’esternalizzazione del servizio con la Mazel, puntando sul potenziamento dell’ufficio di riscossione. Per quanto riguarda la riscossione coattiva, che presenta azioni di altro genere, abbiamo deciso di rivolgerci a una concessionaria esterna per recuperare quelle somme che Riscossione Sicilia non è riuscita a riscuotere. Naturalmente, anche i governi devono aiutarci. Se continuano a ipotizzare nuovi condoni, diventa difficile convincere i cittadini a pagare”.