Sarà un Natale di passerelle televisive. C’era da aspettarselo. E’ già iniziata la campagna elettorale in vista delle Politiche della Primavera 2018 (si spera) e probabilmente si arriverà al Martedì Grasso così saturi, da trovare in giro maschere di Renzi e Berlusconi, magari nella stessa comitiva. D’altronde gli odori di una coalizione sono nell’aria da tempo, dai giorni del Nazareno fino a quelli del Rosatellum. Con buona pace dei vari Salvini, Meloni e compagnia che dovranno darsi da fare, superare sbarramenti o allearsi a caccia di poltrone. Mi ricorda quando da bambini ci si divertiva al Gioco delle Sedie, quando finiva la musica il più veloce prendeva posto lasciando in piedi il più lento.
Il “prestanome” Silvio Berlusconi – non ho trovato altro appellativo in vista della sentenza della Corte Europea di Strasburgo – da Fabio Fazio ha annunciato la candidatura per l’area del centrodestra del generale Gallitelli, un uomo integerrimo, da quanto affermato sempre in tv da Massimo D’Alema, ma politicamente impreparato. Per il leader di Noi con Salvini, il fondatore di FI “… crede di fare il Milan” ma per il vero Salvini dovrebbe essere contento di sapere che questa volta non ci saranno stranieri in campo. Mentre i 5 Stelle ribadiscono clamorosi e paventati ritiri come quello di Di Battista, secondo la politica della “rotazione”, sostenendo ancora una volta il “No” per eventuali coalizioni, intellettuali e politicanti di sinistra come Cacciari e lo stesso D’Alema – tornato in auge – si chiedono come mai il Movimento di Beppe Grillo non possa scegliere la via di un apparentamento. Ma la risposta è sempre: “Con chi dovremmo allearci? Con Berlusconi? Con Renzi? Con una Sinistra spaccata?”. Diamogli torto? No di certo.
Ad Otto e mezzo da diverse settimane è una continua passerella di volti noti: politici, scrittori, giornalisti, imprenditori, persino artisti. “Cosa ne pensa lei…?” è il principio di tutto. Qualcuno si redime ma passa per qualunquista, qualche altro, come Casini, riesce a mantenere il suo aplomb da “vecchio lupo” anche di fronte ad un tagliente Travaglio che lo incalza: “Ma lei che ci fa col centrodestra se è più a sinistra di Renzi?”. La cosa però che mi preoccupa di più è che si sta dando voce a figure alquanto “controverse”. Giovedì sera su Otto e Mezzo, Lapo Elkann è stato il più fotografato dagli smarphone d’Italia ed il più condiviso nei vari gruppi Wattsapp, tanto che l’applicazione è andata in tilt per un quarto d’ora. Ammettetelo, lo avete fatto anche voi. Con varie frasi ironiche al seguito.
Un Lapo che afferma: “Avevo speranza in Renzi invece è uno pericoloso, intellettualmente inferiore a Macron” potete prenderlo in scarsa considerazione per la sua storia personale quanto volete, ma se lo ha detto, rappresentando nonostante tutto una delle tante facce della famiglia Agnelli, non è a caso. E su questo dobbiamo riflettere. Sui tanti volti che assumerà la campagna politica che porterà il popolo italiano alle urne dopo circa 5 anni di Governi tecnici e grandi coalizioni, di ingovernabilità e incapacità. E intanto già partono i “toto” 80 euro, mille euro, più stipendi, più pensioni, più lavoro. Più povertà, maggiore età pensionabile, più disoccupati… ma vaccinati. Che non è neanche una consolazione, almeno se perdi il lavoro stai a casa ma con la scusa dell’influenza.