Nino Oddo, dirigente del Partito Socialista, più volte deputato regionale, è ricandidato ad per un posto all’Ars nella lista comune tra il Psi e Sicilia Futura, a sostegno del candidato presidente Fabrizio Micari.
Onorevole com’è nata questa alleanza elettorale?
“Il mio partito è da sempre un punto di riferimento per i riformisti moderati come lo sono quelli che aderiscono a Sicilia Futura. In questi anni all’Ars siamo stati la seconda gamba del centro sinistra assieme al Partito Democratico. Abbiamo sostenuto battaglie politiche rilevanti, mettendo a disposizione la nostra capacità ma anche la nostra storia. Ma, come dice lo slogan che ho scelto per la campagna elettorale: “c’è ancora tanto da fare”. Naturalmente a sostegno di Micari presidente della Regione. Io non credo a presunti sondaggi che girano. Siamo in campo per portare il rettore dell’università di Palermo ad occupare Palazzo d’Orléans. Sono convinto che ce la faremo”.
A proposito di gamba del centro sinistra, a Marsala il gruppo del Psi si è arricchito di presenze ma anche di polemiche con l’amministrazione guidata da Alberto di Girolamo.
“Intanto debbo ringraziare i compagni del gruppo consiliare, Ignazio Chianetta, Michele Gandolfo e Arturo Galfano. che si stanno impegnando per il successo della nostra lista e per la mia rielezione. Per quanto attiene ai rapporti con l’Amministrazione comunale, voglio ricordare al sindaco e agli elettori che la nostra lista con quattromila voti, è stata determinante per la vittoria del centro sinistra”.
Lei ha citato tre dei quattro consiglieri comunali che compongono il gruppo del suo partito a Sala delle Lapidi.
“Vito Cimiotta è impegnato con un altro candidato per motivi familiari. Rimane comunque organico e sono certo che, terminata la parentesi elettorale, tornerà a sostenere le battaglie socialiste”
A proposito di iniziative, che cosa avete in cantiere e che cosa lei stesso sosterrà se dovesse ritornare a Palazzo dei Normanni?
“Continuerò il mio impegno nel settore dei trasporti. Marsala può e deve avere un porto all’altezza di questo nome. Basta con questa speciosa divisione tra porto privato e porto pubblico. La città lilybetana ha bisogno di un porto che sia adatto sia per la commercializzazione dei prodotti ittici che per accogliere turisti che giungono dalla nostre parti via mare”.
L’aeroporto di Birgi è di strettissima attualità. Intanto sta per chiudere per i lavori della base militare nelle piste, ma soprattutto a preoccupare gli operatori del settore turistico c’è la questione legata alla diminuzione dei voli operata dalla compagnia Ryanair.
“La Regione in questi anni ha fatto tutto quanto poteva. Sono stati stanziati 20 milioni di euro. Ora occorre invertire la politica del settore. Intanto lo scalo ha bisogno di altri vettori di altre compagnie, che alimentando la competitività, facciano entrare nello scalo la concorrenza che di fatto in questi anni è mancata. Io personalmente sono perché si faccia in modo di trovare una accordo con lo scalo palermitano di Punta Raisi. Sono perfettamente convinto che tanti mini scali non facciano l’interesse dell’Isola. Due punti di riferimento uno nella Sicilia Occidentale da una parte e uno in quella Orientale dall’altra. Terminata la campagna elettorale terremo nella nostra provincia, un incontro con il viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini, che già in passato ha dimostrato sensibilità nei confronti del nostro territorio”.