La consigliera lilybetana: “Spero che sia l’ultima volta che Marsala venga trattata come terra di conquista”
In questi giorni stiamo dando doverosamente spazio ai candidati alle prossime elezioni regionali. Un discorso a parte meriterebbero tutti coloro che sono stati contattati, ma hanno preferito, per ragioni diverse, dire “no grazie”. Tra questi anche la consigliera comunale di Cambiamo Marsala Linda Licari.
Sono arrivate diverse proposte da liste diverse: Cento Passi per la Sicilia, Megafono, Micari Presidente. Alla fine però le ha declinate tutte. Come mai?
Inizialmente sono stata contattata dai promotori della lista Cento Passi, Massimo Fundarò e Leandro Bianco. I miei dubbi si sono concentrati in particolare sulla frammentazione a sinistra certificata dai dati statistici che dimostrano come la somma delle liste di Fava e Micari avrebbe portato alle percentuali che vengono attribuite alle liste di Musumeci. Se ci fosse stata la capacità di mettere da parte i rancori personali e fare qualche passo indietro, si sarebbero potuti raggiungere risultati più positivi. Pur comprendendo le motivazioni che ci sono, non credo più a questo genere di operazioni. Anche l’ultima frattura tra Pisapia e Speranza dimostra che continuiamo a dividerci. Non vedo un disegno unitario, vedo la volontà di azzerare tutto, col rischio fondato che tanti elettori di sinistra non vadano a votare. Dopo Cento Passi, mi hanno contattato per candidarmi con la lista del Megafono: mi sono sentita presa alla sprovvista, non si può proporre una candidatura alle regionali all’ultimo momento, ci vuole un progetto costruito nel tempo, in grado di restare in piedi anche dopo le elezioni. Non ci si può ricordare dell’esistenza di certe persone solo quando la barca sta per affondare. E’ vero anche che non tutti mi hanno contattata con l’idea di riempire la lista, ma dimostrando attenzione al lavoro che ho fatto in Consiglio comunale e questo mi fa ben sperare per il futuro. Ho detto “no” anche a Fausto Raciti, con cui spero di avviare un dialogo dopo le regionali. Trattandosi di un mio coetaneo, vorrei fargli notare che non c’è stato a Marsala il coinvolgimento dei cosiddetti “under 40”, che avrebbero potuto portare avanti valori e progetti tipici della sinistra. E invece ci si ricorda di persone che fanno politica con spirito di servizio senza attenzione alle poltrone solo in questi momenti… Certo è che a livello locale, chi mi ha conosciuta in questi anni, avrebbe potuto pensare di costruire qualcosa assieme un po’ prima…
In particolare, a chi si riferisce?
A chi si sarebbe dovuto accorgere che in città ci sono buone risorse. E non mi riferisco solo a me, ma anche ad altri…
Certo, è un paradosso che il centrosinistra che guida Marsala da due anni e mezzo non sia stato capace di proporre candidature davvero competive alle prossime regionali…
Mi riferisco proprio a questo. E’ mancata la volontà della segreteria marsalese di costruire una candidatura forte e competitiva. Si poteva coinvolgere anche chi non era tesserato con il Pd, o il gruppo di Cambiamo Marsala. Si poteva costruire una candidatura competitiva senza osteggiare quella degli altri due candidati del Pd, che per me sono Baldo Gucciardi e Giacomo Tranchida. L’altro (Paolo Ruggirello ndr) per me è un’altra cosa. Poteva essere un buon segnale per dimostrare che si poteva andare al di là della solita candidatura da 100 voti o della quota rosa come riempilista. Voglio pensare, però, che è l’ultima volta che Marsala sia terra di conquista e spero che gli elettori di sinistra possano vedere costruire figure forti e rappresentative per la nostra città.
Una candidatura forte di centrosinistra non avrebbe anche rafforzato l’amministrazione Di Girolamo?
Certo, avremmo dato un segnale. Ottenendo un buon risultato, pur senza pensare di arrivare ai numeri degli altri candidati, saremmo stati più credibili. Per quanto mi riguarda ho scelto comunque di non accettare le candidature che mi sono state proposte perchè sono abituata a non fare passi più lunghi della gamba: un discorso del genere va maturato nel tempo, non a ridosso di una competizione elettorale.
Quindi voterà Giacomo Tranchida come il suo collega di gruppo Daniele Nuccio?
Sono in una fase di ascolto, voglio capire bene. Seguo Giacomo Tranchida da tempo: è stato 2 volte sindaco a Erice e Valderice, ha fatto grandi cose e sa farsi valere per portare avanti i suoi progetti. L’ho ascoltato, ma vorrei ascoltare anche l’altro candidato del Pd (Gucciardi ndr) e conoscere le sue proposte. Sicuramente voterò a sinistra, sicuramente voterò Pd perchè Micari merita di essere sostenuto per il coraggio che ha avuto, per la sensibilità e la gentilezza che stanno caratterizzando la sua campagna elettorale. Ascolteremo questi candidati che vengono da fuori Marsala e decideremo. Sarà comunque una scelta di gruppo: perchè al di là della decisione annunciata da Daniele Nuccio, io le mie decisioni le ho sempre condivise con Cambiamo Marsala.
Una delle ultime istantanee della seduta consiliare in cui è stato approvato il bilancio la vede protagonista di un intervento molto critico nei confronti dell’amministrazione, che nelle prossime ore dovrebbe finalmente tornare alla normalità con la nomina dei due assessori mancanti. Restano però i problemi di una maggioranza, che come ha riconosciuto anche il sindaco, non è più quella di due anni e mezzo fa. Quali sono le sue aspettative a questo punto?
Sono stata critica, ma ho detto in aula le stesse cose che ho sempre detto al sindaco in privato. Spero di rivedere in Alberto Di Girolamo il coraggio che aveva due anni e mezzo fa, quando mi convinse a candidarmi. Spero non si faccia intimidire da un presidente del Consiglio comunale che non risponde ai nostri valori e che ha costruito una maggioranza trasversale. Mi aspetto scelte forti, che puntino su competenze e dinamicità, senza paura di andare contro i poteri forti. Penso, in particolare, al Piano della raccolta dei rifiuti, che era stato fortemente osteggiato in Consiglio perchè innovativo. Mi aspetto azioni forti, se non le vediamo non è che dobbiamo restare in maggioranza per forza, pur consapevoli di quanto sia difficile amministrare una città come Marsala. Alberto Di Girolamo ha posto in questi anni questioni forti, puntando sul cambiamento e forse le sue difficoltà con la maggioranza sono legate proprio a questo, un po’ com’è successo a Crocetta alla Regione. Spero di rivedere l’Alberto Di Girolamo di due anni, quello che mi convinse a candidarmi. Spero che ritorni a fare politica, ad ascoltare quelle persone che ci avevano sostenuti in campagna elettorale: c’erano risorse che sono andate perdute. Mi aspetto scelte libere per la città.