Ultime settimane all’Ars per Antonella Milazzo, deputata regionale del Pd che ai primi di settembre ha annunciato di non volersi ricandidare. In queste settimane, la segretaria comunale dei democratici di Marsala ha partecipato alle prime uscite sul territorio assieme al candidato presidente Micari e allo stato maggiore del suo partito, senza perdere di vista il dibattito in Consiglio comunale che ha acceso le sedute dedicate all’approvazione del Piano triennale delle opere pubbliche e del Bilancio di previsione 2016.
Come sta vivendo questa campagna elettorale che non la vede candidata, ma comunque impegnata a sostegno di Fabrizio Micari e del Pd?
La sto vivendo in campo, come le altre. E’ una campagna elettorale dura, in cui sono sempre più convinta della proposta di Fabrizio Micari presidente. Abbiamo messo a disposizione dei cittadini un candidato di alta levatura, che da un punto di vista politico realizza un’idea di civismo che si contrappone a quella degli altri candidati, peraltro già in passato proposti e bocciati dagli elettori. Fabrizio Micari viene dalla società civile, dall’Università ed è abituato a lavorare con i giovani. Su di lui stiamo registrando consensi crescenti, in barba ai sondaggi taroccati che sono stati diffusi. In questa campagna elettorale, poi, sono in campo anche a sostegno di Baldo Gucciardi coerentemente con il mio percorso di questi anni. Stiamo comunque mettendo in campo una lista competitiva, che mi auguro possa avere un risultato straordinario. Ci saranno anche due presenze femminili rappresentative dei territori.
Una di queste sarà marsalese?
Probabilmente sì. Mi è stato chiesto da segretaria del circolo di Marsala la disponibilità di una candidata, che non sarà una riempilista, ma rappresentativa di un pezzo di società del territorio.
Rimpianti per non essersi ricandidata rinunciando alla possibilità di proseguire il lavoro di questi anni?
No, nessun rimpianto. E’ stata un’esperienza bellissima, oltre che un onore. Ma il mio non è un passo indietro. Ci sono momenti in cui bisogna fare scelte politiche e in una campagna elettorale che si prospetta molto dura non era il caso di disperdere energie, ma di puntare sulle teste di serie. Non è un disimpegno, resto in campo con il mio ruolo di segretario del circolo di Marsala. In questi giorni sto leggendo i proclami di alcuni candidati all’Ars che si credono supereroi o superuomini e non si rendono conto che fare gli amministratori, come qualcuno di loro ha fatto, non è come fare i legislatori. La mia amarezza sta proprio nel fatto che nell’ultima parte di questa legislatura non sia stato possibile fare i legislatori. Credo comunque di aver fatto un lavoro dignitoso per la provincia e per Marsala, come dimostra la vicenda della nave romana che è stata attribuita alla nostra città nel 2015 con un decreto a firma dell’assessore Antonio Purpura. Alcuni giorni fa è stato firmato il decreto di finanziamento che consentirà il completamento delle operazioni di montaggio.
Nei giorni scorsi è passata all’Ars dal gruppo del Pd a quello di Arcipelago Sicilia. E’ stato un passaggio esclusivamente tecnico o c’è anche un significato politico in questa scelta?
Prevalentemente si tratta di un fatto tecnico, perchè la presenza di un gruppo all’Ars consente di non dovere raccogliere le firme per la lista. Tuttavia, c’è anche una valenza politica, perchè è stata una scelta concordata con il segretario regionale nell’ambito di una strategia che vede il Pd sottoscrivere con convinzione il progetto di Micari.
Passando a Marsala, l’amministrazione è reduce dall’approvazione del Piano Triennale e del Bilancio di Previsione che hanno ancora una volta fatto emergere fratture e divisioni nella maggioranza e nel Pd. In aula sono state più volte citate polemicamente alcune sue dichiarazioni…
Ci sono stati toni accesi per le cose che ho detto, che poi però si sono puntualmente verificate con l’approvazione del Piano Triennale. Non mi scandalizzo che alcuni consiglieri del Pd abbiano voluto votare alcuni emendamenti autonomamente dal gruppo, però sono dispiaciuta che nel Piano Triennale siano state tolte le somme che sarebbero servite a completare il rifacimento di via Salemi, arteria strategica in quanto unica via d’accesso all’ospedale e pertanto attenzionata anche dalla Protezione Civile. Credo però che i cittadini comprendano. Tutti possiamo avere gerarchie, sogni e progetti da realizzare, ma non credo esista un cittadino che non ritenga una priorità agevolare l’accesso al nostro ospedale. Alla fine dei giochi, però il Bilancio è stato approvato senza emendamenti. Mi viene da dire che forse si poteva fare con qualche settimana d’anticipo.
Resta il fatto che le divisioni nella coalizione ci sono e che alla giunta continuano a mancare due assessori. Cosa dovrebbe fare il sindaco con il supporto del Pd e dei partiti alleati per uscire da questa situazione?
Occorre superare le tensioni che si sono create in modo estemporaneo e contingente per l’approvazione del Bilancio. Poi si potrà riprendere il ragionamento iniziato sulla rimodulazione del programma, visto che siamo a metà consiliatura, e raccogliere chi è interessato a lavorare assieme a noi nei prossimi due anni per il bene della città. Tutto questo presuppone impegno, responsabilità, ma anche visibilità.
Gli assessori potranno essere nominati nei prossimi giorni o bisognerà attendere le regionali?
Se non ci sono particolari tensioni, anche prima. Sono giorni di fibrillazioni, dovute alle trattative per il completamento delle liste. Ma poi si potrà valutare ciò che è meglio per la città.
Vincenzo Figlioli