Il medico marsalese Rino Ferrari è stato rieletto per il secondo mandato triennale presidente provinciale dell’ordine dei medici e degli odontoiatri. Oltre mille iscritti che si sono recati al voto domenica e lunedì scorso, lo hanno eletto.
Dottore Ferrari proviamo a tracciare un bilancio del suo primo mandato alla guida dell’ordine provinciale dei medici trapanesi.
“Ci siamo occupati di tante iniziative al confine tra il settore medico e il sociale. Io stesso ho sempre partecipato portando il punto di vista del nostro settore. Sono due inoltre i temi che mi sono stati a cuore e per i quali assieme al direttivo ci siamo battuti. La stabilizzazione dei precari e la sicurezza sul posto di lavoro”.
Parliamo di lavoro. In questi giorni diversi medici provenienti da contratti di precariato sono stati stabilizzati con contratti a tempo indeterminato.
“E’ un primo passo importante che ha fatto l’Asp della nostra provincia. E’ ancora insufficiente e continueremo a batterci per creare nuovi posti di lavoro stabili. Si tratta di una iniziativa che va in direzione dell’occupazione, ma anche di una migliore qualità del servizio che si offre ai pazienti. Se uno arriva in un qualsiasi pronto soccorso e invece di un medico ne trova due, ha più probabilità di accorciare i tempi in cui viene visitato e curato. Inoltre in tema di occupazione, come in altri settori, più posti di lavoro stabili ci sono più si evita che i nostri giovani colleghi vadano a lavorare in strutture del nord o addirittura fuori dal Paese”.
Lei in una intervista precedente ha denunciato il fatto che nella nostra provincia ci sono interi reparti ospedalieri retti da medici precari.
“E lo confermo. Anche se le immissioni in ruolo fatte in queste settimane hanno un po’ attenuato il problema, che però ancora esiste”.
Passiamo ad un tema di grande attualità: la sicurezza nei punti di primo intervento. Guardie mediche, pronto soccorso ecc. Recentemente una vostra collega nel catanese è stata aggredita e violentata.
“Approfitto dell’occasione ed esprimo la solidarietà mia e dei medici trapanesi alla collega. Ci eravamo occupati del fenomeno che non si ripropone certamente oggi. Strutture spesso isolate e precarie ospitano i punti di primo intervento. Le colleghe, ma anche i colleghi, in ore notturne non possono astenersi dal prestare la loro opera. E qualche volta invece che un paziente si trovano di fronte un malintenzionato. Anche gli ambulatori privati sono ormai a rischio. E’ un problema culturale quello che ci vogliamo intestare. La figura del medico va rivalutata e difesa da attacchi che a volte sono soltanto strumentali”.
Lei si riferisce certamente alla questione “vaccini”. Ci torneremo. Intanto la vostra ricetta sulla sicurezza nei luoghi di lavoro a rischio?
“Controlli delle forze dell’ordine e strutture collocate in luoghi facilmente accessibili ad ogni forma di intervento che miri a tutelare la sicurezza dell’operatore. Un medico che lavora sereno è la migliore garanzia per i pazienti”
Elezioni regionali. In Sicilia la sanità è a diretto contatto con il governo. Che vi aspettate da quello che succederà all’attuale?
“Che si continui a creare le condizioni per rendere effettivo il posto di lavoro di tanti colleghi precari. Che si impegni per quanto di sua competenza a garantire la sicurezza dei nostri luoghi di lavoro”.
Concludiamo con la vicenda dei vaccini per i bambini. Ne abbiamo sentire e viste di tutti i colori. In provincia di Trapani, in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico, com’è la situazione?
“Intanto come medico e come padre ritengo la vaccinazione un atto d’amore verso i più piccoli. Per quanto attiene la nostra professione voglio ricordare che una parte della vaccinazione è obbligatoria. Ovvero disciplinata dalla legge. Non esiste possibilità di obiezione. Nella nostra provincia, con turni a volte davvero pesanti effettuati dai colleghi, stiamo riuscendo a rispondere a tutte le esigenze che provengono dal territorio”.