Mazara: conclusi i festeggiamenti in onore di San Vito. Il messaggio del Vescovo

redazione

Mazara: conclusi i festeggiamenti in onore di San Vito. Il messaggio del Vescovo

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lunedì 28 Agosto 2017 - 15:22

I consueti giochi pirotecnici della mezzanotte hanno sancito la fine dei festeggiamenti tributati dalla Città di Mazara del Vallo al suo Santo Protettore Vito. Sono stati 5 giorni pieni e ricchi di avvenimenti e che hanno coinvolto tantissime associazioni del territorio di Mazara che con professionalità e con passione hanno dato vita ad un festino di San Vito che ha divertito e coinvolto cittadini, turisti e visitatori.

La giornata conclusiva del Festino è stata aperta ieri dalle celebrazioni eucaristiche in Cattedrale; nel pomeriggio il Simulacro del Santo Patrono di Mazara del Vallo è stato trasportato in processione nel piazzale Quinci e da lì imbarcato, come da tradizione su un peschereccio, il ‘Giuseppe Schiavone’. Nel corso della traversata in mare, accompagnata da decine di imbarcazioni, è stato reso omaggio al Simulacro del Cristo collocato a 18 metri di profondità in un tratto di mare compreso tra San Vito e Bocca Arena, da parte dei sub della ‘Diving Center’. L’omaggio floreale è stato inoltre reso a tutti i caduti in mare. Il simulacro di San Vito, una volta sbarcato, è stato condotto in processione nella chiesa di San Vito in Urbe. L’Amministrazione Comunale ed il Consiglio Comunale sono stati rappresentati dal Vice Sindaco Silvano Bonanno e dal presidente Vito Gancitano, presenti alla cerimonia conclusiva dell’imbarco unitamente ad Autorità civili, militari e religiose.

È stato un messaggio di riflessione ma anche di speranza quello letto dal Vescovo monsignor Domenico Mogavero ieri, al rientro della processione a mare del simulacro di San Vito, a conclusione del Festino dedicato al Santo Patrono. «Alle vittime di un lavoro, duro e talora ingrato, abbiamo dedicato un pensiero orante, una corona di profumato alloro posta presso la statua del Redentore nei fondali azzurri e un saluto alla marinara con tre giri di barca. A loro abbiamo accomunato anche gli innumerevoli migranti, vittime di un destino che ha posto sul loro cammino di speranza un rifiuto disumano che mortifica la nostra coscienza civile e la nostra religiosità» ha detto il Vescovo. «Permettere che questo mare, grembo di vita e crogiolo che accoglie le tre grandi religioni monoteistiche, diventasse cimitero liquido è stata una scelta sciagurata e dissacrante di cui la storia chiederà conto a tutti e severamente e sulla quale Dio stesso ci giudicherà chiedendoci, come a Caino: Dove sono i tuoi fratelli?» è stata la riflessione del Vescovo. Monsignor Mogavero ha poi posto l’attenzione sul futuro del Mediterraneo, «un orizzonte che si presenta denso di nubi oscure, presaghe di nuove incertezze e, Dio non voglia, di nuovi martiri tra la pacifica e operosa gente del mare. Il Mediterraneo ha una vocazione di laboriosità, di incontro, di dialogo, di pace e di sicurezza, oggi messa in forse da insorgenti, e forse mai sopiti, rigurgiti di ostilità e di predominio. Occorre intervenire subito in tutte le sedi – istituzionali e non – prima che la situazione sfugga di mano e devastanti bagliori di guerra sconvolgano questo mare, mettendo a repentaglio la vita e il lavoro dei nostri equipaggi e di quanti operano in esso». E ancora: «manca una strategia condivisa. Sperare principalmente nelle risorse della politica, della diplomazia, dell’economia e della finanza è illusorio. Dobbiamo portare avanti la nostra appassionata scelta di amore per il mare Mediterraneo, impegnandoci nel progetto di renderlo casa comune di quanti abitano le sue sponde nella quale vivere relazioni umane e umanizzanti, quasi un laboratorio di incontro, di dialogo, di solidarietà, di pace». La traversata del Santo è stata trasmessa in diretta Facebook sulla pagina della Diocesi, grazie al gruppo di comunicazione della redazione del giornale diocesano “Condividere”: a bordo del peschereccio “Giuseppe Schiavone” sono stati ospiti lo storico Mario Tumbiolo, lo stesso Vescovo, il vice sindaco Silvano Bonanno, il vice comandante della Capitaneria di Porto Dario Riccobene e l’armatore Vincenzo De Santis. La diretta è stata seguita anche da numerosi mazaresi emigrati in Nord Italia.

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