Slitta alla prossima settimana la sottoscrizione dell’Apq che darà il via libera alla bretella Marsala-Mazara
Tante idee che potrebbero ridisegnare il sistema della mobilità della Sicilia Occidentale, ma anche le immancabili criticità legate ai tempi della burocrazia e della politica che non sempre coincidono. Queste le sensazioni raccolte a proposito del tavolo tecnico sull’Area Vasta che si è tenuto ieri pomeriggio nella sala conferenze del Monumento ai Mille di Marsala.
Un appuntamento a cui il sindaco Alberto Di Girolamo teneva molto e che, probabilmente, non è andato esattamente come aveva sperato. Il primo cittadino lilybetano contava infatti sulla presenza dell’assessore regionale alle infrastrutture Luigi Bosco, che avrebbe dovuto annunciare la sottoscrizione dell’accordo di programma quadro, passaggio fondamentale per accelerare il processo di programmazione degli interventi strategici previsti su cui punta la governance di Area Vasta, come la bretella che dovrebbe collegare l’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala con la città di Mazara. In realtà Bosco non è venuto (né ha mandato un suo rappresentante, come ha sottolineato criticamente il presidente del Cda di Gesap Fabio Giambrone) e per la firma dell’Apq si dovrà attendere ancora qualche giorno, in seguito a una richiesta di adeguamento della scheda di intervento. Se tutto va come si prevede, la settimana prossima dovrebbe essere quella giusta. Difficilmente, però si riuscirà ad avviare i lavori entro il 2018, come auspicato dal sindaco Di Girolamo. Perchè il progetto presentato al Cipe nel 2011 dovrà essere riaggiornato rispetto ai pareri degli enti territoriali. Da parte del dirigente dell’Anas Valerio Mele prevale a riguardo un atteggiamento cauto, che dovrebbe portare all’aggiudicazione dei lavori entro fine 2019.
Di Girolamo ha comunque insistito molto sul lavoro fatto dalla governance di Area Vasta e su cui la sua amministrazione ha puntato con convinzione: “L’anno scorso il sindaco Orlando mi chiese di contribuire ad allargare il fronte dei pochi Comuni che avevano aderito al primo protocollo d’intesa firmato nel 2012. Il 17 maggio del 2016 ne abbiamo sottoscritto un altro, che di fatto coinvolge buona parte delle tre province della Sicilia Occidentale. Un modo di lavorare che sta cominciando ad essere preso ad esempio a livello nazionale. Non stiamo discutendo di stradelle, ma di infrastrutture strategiche. Lo sviluppo si crea se si riesce a mettere assieme il sistema stradale, il sistema ferroviario, il sistema portuale, il sistema aeroportuale, il trasporto pubblico locale e la mobilità ecosostenibile”.
A proposito di aeroporti, sia il rappresentante di Gesap Fabio Giambrone, che quello di Airgest Giancarlo Guerrera hanno insistito sulla necessità di fare rete. Quest’ultimo ha inoltre sottolineato la necessità di potenziare anche la bretella esistente, che attualmente è l’unica porta d’accesso allo scalo di Birgi e che presenta diverse criticità, dall’illuminazione carente alla sicurezza stradale. La parola “sistema” è stata ripresa anche a proposito dei porti, con quelli di Marsala e Mazara che presentano allo stato attuale problemi profondi, mentre quelli di Trapani e Palermo attendono l’insediamento della nuova Autorità portuale della Sicilia Occidentale. I dirigenti dell’Amat di Palermo, hanno invece sottolineato il lavoro che si intende portare avanti sul fronte della mobilità ecosostenibile, attraverso strumenti come il car sharing, il car pooling, cui dovrebbe affiancarsi un investimento serio sulle piste ciclabili. Giuseppe Briuccia (consulente della Regione per conto di PwC Advisory) ha parlato anche di una serie di interventi per riqualificare il sistema di mobilità a servizio dell’aeroporto “Vincenzo Florio” e del “Falcone e Borsellino” di Punta Raisi, invitando le amministrazione a non farsi scappare le occasioni offerte dalla programmazione europea, presentando progetti coerenti con le linee guida comunitarie, cosa che in Sicilia Occidentale spesso non è avvenuto (al contrario di quanto fatto dagli amministratori della zona Orientale dell’isola).
Presenti all’incontro anche i rappresentanti delle amministrazioni di Alcamo, Erice, Campobello di Mazara, Petrosino, il presidente del Consiglio comunale di Marsala Enzo Sturiano, gli assessori e diversi componenti del massimo consesso civico marsalese. Nel corso del pomeriggio è arrivato anche l’ospite più atteso dell’iniziativa, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. “E’ una fase importante – ha affermato a proposito di Area Vasta il primo cittadino palermitano – abbiamo realizzato un sistema di collaborazione, come se dovesse arrivare il momento in cui c’era bisogno di noi. Il momento è arrivato”. Orlando ha sottolineato l’importanza dell’accessibilità alla mobilità da parte dei cittadini e la mancanza di una logica integrata che ha penalizzato (e continua a penalizzare) la Sicilia Occidentale. Ha inoltre aggiunto la necessità di elaborare una proposta di intervento sulla strade provinciali, auspicando un’azione politica forte affinchè l’Anas si occupi della cosiddetta viabilità minore. “Il crollo del viadotto Himera ci ha dimostrato che oltre quella strada non c’era niente”. Poi ha insistito sull’importanza dei collegamenti tra Birgi e Punta Raisi, “come se fossero due terminal di un unico aeroporto”, immaginando una tripartizione della Sicilia tra Val di Mazara, Val Demone e Val di Noto, con i territori compresi in queste tre aree capaci di procedere assieme in maniera sinergica.