Gli agenti della Squadra Mobile, in esecuzione di una Ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Palermo, hanno tratto in arresto due soggetti. Si tratta di Francesco Giovanni Figlioli, 53enne di Marsala e Antonino Natalizii, 50enne di Mazara. I due sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del reato di estorsione. Figlioli è accusato anche di altro episodio estorsivo e di maltrattamento di animali. L’indagine della Squadra Mobile di Palermo, con la collaborazione dei colleghi di Trapani, è stata avviata in seguito a dichiarazioni rese, in sede di denuncia per patite minacce gravi, da un imprenditore palermitano a cui Figlioli e Natalizii avrebbero inviato minacciosamente un pacco, contente 3 cartucce da caccia, 3 teste mozzate di oca ed un foglio con scritte intimidatorie. Ciò allo scopo di costringere i titolari di una ditta creditrice a desistere dall’azione esecutiva intrapresa per il risarcimento di un credito di quasi 42 mila euro, oltre gli interessi e le spese legali. La ditta, in relazione ad una fornitura di materiale disattesa, era stata condannata, con formale sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo, al pagamento del dovuto. Figlioli e Natalizii sono stati individuati quali responsabili anche dell’invio di una lettera intimidatoria all’avvocato degli esigenti il credito, il marsalese Renzo Carini, già sindaco della Città. Il legale da quanto risulta, non avrebbe messo in esecuzione la sentenza, ma avrebbe inviato due lettere per una risoluzione della questione. Da quanto si è appreso, la lettera di minacce e le cartucce, erano state consegnate ad un corriere. Gli investigatori risalendo all’ora della consegna hanno potuto individuare, probabilmente tramite le telecamere a circuito chiuso, le persone che hanno effettuato la spedizione. intanto al legale marsalese è giunta la solidarietà della Camera Penale di Marsala: “La Camera Penale di Marsala esprime solidarietà al collega Renzo Carini – afferma una nota a firma del presidente Giacomo Frazzitta – per il grave gesto di minaccia subito nell’esercizio delle sue funzioni di avvocato . Troppo spesso la dignità dell’avvocatura è calpestata e vilipesa per cui bisogna stare uniti per svolgere al meglio l’importante funzione di difensori a tutela dei cittadini che ci viene affidata dalla Costituzione. Colpire un avvocato significa colpire il cuore della democrazia e questo noi non lo consentiremo”.
Forze dell'Ordine