Crocetta in pressing sull’assessore Pistorio: “Deve dimettersi. E’ venuto meno il rapporto di fiducia”

redazione

Crocetta in pressing sull’assessore Pistorio: “Deve dimettersi. E’ venuto meno il rapporto di fiducia”

Condividi su:

mercoledì 14 Giugno 2017 - 13:01

Ore contate per l’assessore regionale Giovanni Pistorio, che a breve lascerà il governo Crocetta. Resta da capire se il titolare della delega alla funzione pubblica finirà per dimettersi o se sarà il presidente della Regione a revocargli l’incarico. I rapporti tra i due appaiono comunque non recuperabili.

“Pistorio si deve dimettere – afferma Rosario Crocetta – non per ragioni giudiziarie che certamente io non ho sollevato, ma poiché è venuto meno il rapporto di fiducia politica del presidente nei suoi confronti. Mi astengo dal pubblicare tutte cose false come indicibili che il medesimo ha esternato per mesi ai suoi collaboratori, ma l’ultima intercettazione, registrata non il giorno dell’uscita dal carcere di Cuffaro, bensì il 13 marzo scorso, mostra con chiarezza che Pistorio vuole tenere segreti i rapporti politici con Cuffaro, oltre che – continua il presidente – con altri soggetti politici estranei alla coalizione. In politica questo si chiama tradimento. Per carità, Pistorio è liberissimo di perseguire, con estrema ingratitudine, tutti i disegni politici che vuole, ma lo può fare da libero cittadino, non certamente mentre è assessore del mio governo. Presenti le dimissioni, – conclude Crocetta – per evitare che al suo dimissionamento si proceda d’ufficio”.

Si tratta della seconda nota di Crocetta nel giro di 24 ore sul caso Pistorio. La prima era arrivata nel pomeriggio di ieri:

“On Assessore Pistorio, spero che Lei vorrà prendere atto che i fatti di oggi, pubblicate da “lasicilia.it” (http://www.lasicilia.it/news/politica/88497/non-solo-commenti-da-caserma-nelle-intercettazioni-pistorio-rassicura-morace-tutto-fatto-e-nelle-carte-spunta-pure-cuffaro.html), che la descrivono come un attivo corteggiatore – naturalmente politico, per carità!- vadano ben oltre le “conversazioni da caserma”, da lei classificate, per minimizzare pettegolezzi su miei comportamenti completamente inesistenti, che però hanno determinato mesi di intercettazioni nei miei confronti, colpevole di nulla, neppure di nutrire sentimenti nei confronti di un segreto innamorato, che in un paese civile rientrerebbe fra i diritti inviolabili di qualsiasi cittadino. Vede, Assessore, nel rassicurarla rispetto al mio perdono cristiano – io non riesco ad odiare nessuno neppure quelli che mi vogliono uccidere – io ritengo che sia necessario chiarire la natura di quelli che lei definisce “pettegolezzi da Caserma”.
Quei pettegolezzi fanno rivoltare le caserme, ho fatto il servizio e non mi è mai capitato di sentire militari di qualsiasi grado esprimersi in quel modo nei confronti di rappresentanti delle istituzioni – sono, piuttosto, espressioni beone da osteria. Per carità libertà di pettegolezzo! Solo che le frasi da osteria, lei On. Assessore, non le manifestava al bar, ma nella sede istituzionale di quel l’assessorato alle Infrastrutture, che le ho dato la possibilità di presiedere nonostante che in molti le rimproverassero un passato dai facili cambi di casacca politica. I suoi pettegolezzi hanno contagiato talmente i suoi collaboratori, che ad un certo punto, convinti dall’idea di me che lei ha trasmesso, non solo mi hanno attribuito una serie infinita, quanto inesistente, di amanti – purtroppo tutti brutti, ovviamente non tutti sanno quanto io sia cultore della bellezza – ma, hanno finito per pensare seriamente che quando volevo spostare il collegamento da Lamezia Terme a Palermo, non lo facevo per valorizzare i porti e gli aeroporti siciliani, ma per follia amorosa nei confronti di un 60enne sposato e padre di figli, che fra l’altro non vive abitualmente a Filicudi, colpevole di avermi rappresentato le problematiche dell’isola. I suoi stornelli da osteria assessoriale hanno prodotto un grave danno all’immagine delle istituzioni e, pertanto, rappresentano fatti pubblici e non privati, con un’aggravante di intenzione omofobica decisamente insopportabile. Se, insieme a tutto ciò aggiungiamo comportamenti che prefigurano un suo tradimento politico, attraverso un dialogo che lei ha aperto con tanti e fra questi Cuffaro, ritengo che lei ne debba trarre le dovute conseguenze rassegnando le sue dimissioni, così potrà reincontrarsi con i suoi ex amici e parlare male di me liberamente, da caserma, da osteria, senza limiti. Buon divertimento!”.

Condividi su: