Lo scorso 14 febbraio il personale della Polizia di Stato, in servizio presso la IV Sezione della Squadra Mobile di Trapani, ha tratto in arresto in flagranza del reato di furto aggravato Antonino Sugameli di 36 anni e Bouchaib Tahiri di 53 anni per essersi impossessati, in concorso tra loro, di circa di 70 kg di cavi di rame. L’arresto scaturisce da un’attività d’indagine avviata dai militari per riscontrare il furto di cavi di rame all’interno del dissalatore sito in via Girolamo Fardella, frazione Xitta di proprietà della Regione Siciliana, dismesso nel giugno del 2015.
Il servizio di osservazione predisposto la mattina del 14 febbraio nei pressi della struttura, ha permesso di individuare Sugameli, intento a recarsi all’ingresso posteriore del dissalatore a bordo di una bicicletta. L’uomo, dopo aver scavalcato la recinzione si è introdotto all’interno della struttura ed è stato visto, poco dopo, trascinare a fatica dei cavi di rame che ha nascosto in un vicino canneto, per poi allontanarsi in sella alla sua bicicletta. Sugameli è stato poi seguito dagli agenti fino a Paceco, dove si è incontrato con il suo complice Bouchaib Tahiri che, alla guida dell’autovettura Ford Focus, ha raggiunto il dissalatore.
I complici dopo aver caricato la refurtiva all’interno del portabagagli, sono stati bloccati dal personale di Polizia. La successiva attività di perquisizione sull’autovettura ha consentito di rinvenire e sequestrare 70 Kg di cavi di rame.
Dopo la convalida degli arresti, avvenuta nella giornata di ieri durante il giudizio con rito direttissimo, è stata disposta per il solo Sugameli, Sorvegliato Speciale con numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio, la misura cautelare della custodia in carcere.
La Polizia ha potuto costatare, durante il sopralluogo svolto nell’immediatezza dei fatti all’interno del dissalatore, che la struttura è stata oggetto di ripetuti atti vandalici. I cavi di rame, estratti dal loro naturale alloggiamento erano privati della copertura in plastica proprio all’interno del dissalatore, utilizzato così come vera e propria “officina per commettere il reato” ciò è confermato dal ritrovamento di vari attrezzi utilizzati per il taglio del rame. Il dissalatore di Trapani, destinato a fornire le risorse idriche all’intera Provincia, era operativo fino al giugno del 2015.