Corpus et in corpore fieri. Pittura, musica e teatro alle Cantine Florio

redazione

Corpus et in corpore fieri. Pittura, musica e teatro alle Cantine Florio

Condividi su:

lunedì 13 Febbraio 2017 - 17:46

Una presentazione insolita e di grande respiro culturale si è svolta a Marsala, venerdì 10 febbraio 2017, presso le storiche navate delle Cantine Florio: l’esposizione di arte contemporanea “Corpus et in corpore fieri” è stata presentata con una performance in cui più arti si sono incontrate. Durante la serata la mostra collettiva di sette pittrici, Ilde Barone, Pupi Fuschi, Miriam Pace, Linda Randazzo, Ambra Rinaldo, Linda Saporito, Tiziana Viola Massa, è stata accompagnata dal monologo teatrale “Mary Frankenstein” di Claudio Forti interpretato da Diana D’Angelo e accompagnato dal contrabbasso di Ambra Rinaldo. Le curatrici Elisabetta Bacchin e Gianna Panicola partendo dalla mitologia, con le “Metamorfosi” di Ovidio hanno illustrato il percorso che ha accompagnato la ricerca delle artiste che è stata rivolta al corpo nel suo processo di cambiamento e di alterazione, fino ad arrivare al XXI secolo con gli effetti della ingegneria genetica e la chirurgia estetica.

corpus

                                 La mostra alle Cantine Florio

La novità di questa iniziativa sta proprio nell’aver saputo coniugare in una presentazione tre arti: “Il fatto di unire in una performance più rami dell’arte – dice Gianna Panicola – è una scelta finalizzata per presentare alle persone l’arte totale che coinvolge pittura, musica e teatro” e questa è stata la prima occasione, infatti per il futuro le due curatrici hanno in cantiere un progetto importante per Marsala: “A maggio è previsto un evento originale, un Festival dell’arte – preannuncia Elisabetta Bacchin – in occasione dell’iniziativa Cantine aperte, proprio presso le Cantine Florio, per la durata di tre giorni, dal 26 al 28 maggio 2017 saranno coinvolti artisti locali e altri che verranno da fuori, addirittura anche da Berlino, il progetto coinvolgerà i giovani” attraverso incontri con le scuole, liceo artistico e alcune associazioni giovanili. Insomma “arte” a 360 gradi, perché la cultura va sempre alimentata da linfa nuova e costanti interventi e questa dovrebbe essere anche una scelta dell’amministrazione locale, l’assessore alla cultura dovrebbe acquisire un habitus in tal senso, andare “a caccia” di occasioni per offrire ai ragazzi, generazione futura ed in fieri, stimoli nel campo dell’arte, creare eventi, incoraggiare scuole e studenti, un po’ se vogliamo come si sta facendo nella città danese Aarhus, capitale europea della cultura 2017: un anno di eventi nel campo dell’arte e dintorni. Perché no? Imitare le buone prassi è cosa buona e giusta!

Maria Grazia Sessa

Condividi su: