Non è solo

Gaspare De Blasi

Marsala

Non è solo

Condividi su:

giovedì 22 Dicembre 2016 - 06:12

Tra i giovani che non vuole avere tra i piedi il ministro Giuliano Poletti, adesso ci sono anche quelli del suo partito, che dopo le sue dichiarazioni su quanti emigrano, ne hanno chiesto le dimissioni dalla carica di responsabile del suo dicastero. Cosa pensasse il ministro del Lavoro quando ha fatto quelle affermazioni, non lo sappiamo. Constatiamo soltanto che per pensare ci vuole un oggetto, a forma ovoidale collocato sulle spalle, del quale il nostro sembra essere sprovvisto. Ma non è il solo. Se il ministro è un uomo leale deve alzarsi ogni mattina e, se credente, deve ringraziare Dio di essere stato pietoso con lui. Noi immaginiamo che quando qualcuno deve venire al mondo, il Padre Eterno all’ultimo momento se lo fa portare dinanzi per dargli un’ultima occhiata, se ci capite, di collaudo. Quando gli portarono Poletti davanti si avvide subito che ci stava per fare una spedizione ingrata, cosi nacque il presidente della Sicilia Rosario Crocetta, per evitare che il ministro Poletti fosse proprio il peggiore. Ora tra i due, inconsciamente forse, corre una insanabile rivalità per conquistare il primato del peggio e la lotta è ancora in corso. Dopo i danni causati dal Jobs Act, dai Voucher e dalle affermazioni deliranti sui giovani che emigrano in cerca di lavoro, Giuliano Poletti si era portato in netto vantaggio sul rivale siciliano. Ma mai dubitare sulle doti da fondista del governatore della Sicilia. Come un cavallo di razza, punta al traguardo e lo insegue con tenacia. Infatti, per il quarto anno consecutivo, nella finanziaria a regionale ha operato tagli per i trasferimenti verso i consorzi universitari. In parole povere, i giovani che per reddito familiare arrivavano “giusti giusti” ad avere “sconti” sulle salatissime tasse universitarie, oppure sui buoni mensa o ancora sugli affitti per quanti si trovano fuori sede, ora si vedranno alzare l’asticella delle detrazioni. Con questa logica i figli dei più facoltosi potranno frequentare l’Università, gli altri lasceranno gli studi e visto che lavoro manca, per dirla alla Poletti, si leveranno dai piedi e andranno all’estero. La lotta tra i due continua, ma i giovani si sono stufati di fare da campo di battaglia. E dato che si vota pure dall’estero…

Condividi su: