Nei giorni scorsi ha fatto molto discutere un documento in cui chiedeva una “reale verifica politica all’interno della maggioranza”. Una sortita arrivata subito dopo la sofferta approvazione in Consiglio comunale del nuovo Piano rifiuti, che ha visto proprio Linda Licari (Cambiamo Marsala) tra le principali sostenitrici del progetto presentato dall’amministrazione.
Il suo documento di due settimane ha creato non pochi malumori. Tornando a quanto da lei scritto, cosa ritiene che sia mancato in questi dodici mesi alla vostra coalizione?
Mi chiedo perché tanto scalpore. Mi sono limitata a fare un’analisi della situazione politica che abbiamo vissuto nel corso dei mesi trascorsi che ci hanno visto protagonisti della vita amministrativa della nostra città. Le valutazioni di altri colleghi che si sono espressi dopo il mio documento sono libere e rispettabili come libero è il pensiero di ogni membro di questo consiglio. Nella nostra coalizione torno a dire che servono più momenti di confronto, dibattiti e discussioni all’interno di incontri di maggioranza che ci permettano di arrivare in aula compatti, nel rispetto dei propri valori e principi etici e politici. Ciò che è mancato è stata la collaborazione e la poca fiducia tra i vari gruppi, elementi indispensabili per una concreta progettualità soprattutto nei settori che risultano statici. Non è una sfida a chi propone più o meglio, si tratta solo di remare tutti verso la stessa direzione e raggiungere con orgoglio e prima i risultati prefissati.
La coesione spesso è mancata anche all’interno di Cambiamo Marsala. Da una parte lei e Nuccio, dall’altra Arturo Galfano, spesso più vicino al presidente Sturiano che al suo gruppo.
Che la lista Cambiamo Marsala fosse una lista eterogenea è risaputo, come lo è il fatto che io e Nuccio abbiamo una formazione politica che ci vede più vicini rispetto al collega Galfano, che oltre ad essere un veterano, viene da un’area più democristiana. Abbiamo cercato da subito di collaborare tanto da proporlo, come gruppo politico, a vice presidente del Consiglio. Il fatto che, nel corso degli ultimi mesi, si sia manifestato agli occhi di tutti più vicino al gruppo di Sturiano non dovrebbe essere un problema visto che lo stesso Presidente del Consiglio è un membro della maggioranza ed è stato eletto dalla stessa maggioranza che ha sostenuto il sindaco Di Girolamo. Quindi il problema non dovrebbe sussistere. Il malcontento che lo stesso ha manifestato, con documenti e comunicati diversi, con altri colleghi tra cui l’intero gruppo di Sturiano, lo ha visto distanziarsi sempre più, tanto da non avere più momenti di discussione e condivisione di progetti. In queste occasioni abbiamo ricordato al collega di chiarire la sua posizione politica, non certo personale, di cui non abbiamo nulla di cui lamentare. Se si decide di far parte di una lista di maggioranza, si fa con coerenza, collaborando insieme all’amministrazione, alla giunta, proponendo e promuovendo i migliori progetti per la città, diversamente può anche accadere di non riconoscersi più in un progetto politico, in questo caso occorre esser chiari e fare scelte opportune.
L’amministrazione si è ritrovata nell’occhio del ciclone in queste settimane per le difficoltà nella programmazione dell’Estate marsalese. Tra i principali effetti politici di questa vicenda, ci sono state le dimissioni in massa dei componenti della Commissione Sport, Turismo e Spettacoli. Che ne pensa?
Sono rimasta molto perplessa per lo scioglimento della Commissione. Tra i compiti di una commissione rientrano anche le proposte e credo che la stessa essendo rappresentata da una buona parte di consiglieri di maggioranza, ha contribuito nel corso dell’anno a promuovere idee per i settori in questione. Se anche lì si è rallentato, ritengo sia dovuto sempre ad una scarsa collaborazione tra i gruppi politici. Lo scioglimento della commissione, a mio avviso si poteva evitare, pur evidenziando all’amministrazione i problemi che ne hanno generato la causa e cercando di risolverli all’interno della stessa maggioranza.
Da presidente della commissione politiche sociali ha avuto modo di vedere da vicino numeri e volti che raccontano lo stato di disagio vissuto da alcune fasce della città. In che direzione dovrebbe muoversi l’amministrazione nei loro confronti?
Il ruolo di Presidente di questa commissione non è facile. Ci si ritrova a dover affrontare tra i problemi più complessi di fasce sociali deboli che di certo non si possono aiutare soltanto elargendo contributi senza criteri e senza le dovute valutazioni. Nella commissione devo dire di aver trovato validi componenti che hanno dato il loro contributo in termini di esperienza per il lavoro svolto e per sensibilità, molti di essi svolgono attività di volontariato e l’impegno sociale è determinante per capire quali sono le reali emergenze nella nostra città. In commissione abbiamo apportato modifiche e atti d’indirizzo per il regolamento dei servizi sociali. C’è ancora molto da fare, proposte in cantiere ne abbiamo molte e la buona riuscita dipende dalla capacità che si avrà di mettere in rete i volontari delle varie associazioni che lavorano instancabilmente, spesso senza riconoscimenti per donare tempo prezioso ai bisognosi. La direzione che dovremo seguire è quella di partire dal basso e che ci vedrà non come “politici” seduti su comode poltrone, lontani dalla strada, ma vicini e partecipi alle reali emergenze.
Ci sono stati momenti, come durante il dibattito sul Piano rifiuti, in cui lei è stata accusata di essere eccessivamente filogovernativa. In questo primo anno cosa le è piaciuto e cosa l’ha delusa di questa giunta?
Le accuse, francamente, mi interessano ben poco. Io vado dritta per la mia strada e se in un progetto ci credo, batto i pugni e difendo le mie idee anche a costo di rimanere isolata. Questo non è successo solo con il piano rifiuti, ma anche in altre circostanze. Il coraggio delle idee premia ed io non sono una che si lascia intimorire. Mi ritengo coerente, non filogovernativa, libera di esprimermi e di portare avanti progetti validi, legittimi e che abbiano come interesse esclusivo il bene comune. Ho creduto in questa giunta perché ha cercato di portare avanti, con tante difficoltà un programma creato con tavoli tematici da tanti collaboratori e professionisti, nel rispetto della legalità e con trasparenza, coraggio e credendo nel cambiamento, come nel caso del “piano rifiuti”, vera rivoluzione per la città se non verrà sconvolto da normative regionali, dell’ultim’ora. Credo nella politica partecipata. Mi fermo spesso a parlare con la gente, l’ascolto e il confronto con i cittadini deve essere alla base di una buona amministrazione. Spesso le emergenze (e sono state molte) hanno portato la stessa a dedicare poco tempo ai dibattiti e alle assemblee aperte con la città e nei quartieri di periferia. Sarò ripetitiva ma per me la politica si fa dal basso, ciò abbiamo promesso ai nostri elettori e ciò dobbiamo assicurare alla città. Questo è ciò che è mancato.
Ogni tanto qualcuno tira fuori la possibilità di un suo futuro ingresso in giunta. E’ un’eventualità possibile?
Per proporre e promuovere idee valide per la città non occorre esser in giunta. Ritengo che in giunta servano persone capaci e competenti che si avvalgano della collaborazione di consiglieri e collaboratori che non abbiano interessi personali ma che aspirino a che Marsala raggiunga la dignità che meriti. In politica servono tenacia e determinazione quanto modestia e umiltà.