Consulenze irregolari a Salemi: la Corte dei Conti condanna Sgarbi e Favuzza. L’ex sindaco: “Sentenza ingiusta”

redazione

Consulenze irregolari a Salemi: la Corte dei Conti condanna Sgarbi e Favuzza. L’ex sindaco: “Sentenza ingiusta”

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sabato 16 Luglio 2016 - 10:42

La Corte dei Conti ha condannato l’ex sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi e la sua vice Antonella Favuzza per danno erariale. Sotto accusa, alcune consulenze esterne, ritenute irregolari negli anni in cui il critico d’arte guidava l’amministrazione comunale belicina. Sgarbi dovrà risarcire il Comune con 89.655 €, mentre la Favuzza dovrà pagare 85.547 €: somme che con l’aggiunta delle spese processuali corrispondono ai compensi erogati a sette consulenti nominati e successivamente prorogati tra il 2008 e il 2011 in violazione, secondo i giudici contabili, delle norme regionali e statali.

Duro il commento di Sgarbi che ha definito la decisione dei giudici “ingiusta e inaccettabile”. «Da Corte dei Conti sentenza basata su presupposti falsi. Incarichi solo a esperti di conclamata professionalità. La Corte ingannata dalla relazione di una Prefettura (quella di Trapani) ostile, disinformata e prevenuta. Bastava cercare i riscontri negli atti del Comune. Farò ricorso. E’ una sentenza che nega i fatti»

E ancora: «E’ una sentenza fondata su presupposti documentatamente falsi, ed è sorprendente, oltre che preoccupante, che i giudici abbiano ignorato atti (che pure sono depositati al Comune) che smentiscono le loro conclusioni. La Corte ha riconosciuto il danno erariale senza considerare che gli incarichi erano giustificati dalle disposizioni di cui all’art. 51, comma 7, legge n. 142 del 1990 circa l’istituzione dell’Ufficio di Staff (recepito dalla legge regionale n. 23/1998). Gli esperti sono stati tutti nominati esclusivamente sulla base del loro curriculum, e tutte le procedure sono state definite dagli uffici competenti con la verifica di legittimità dei Segretari comunali. Il sindaco non si occupa, comunque, delle procedure per la nomina degli esperti che, tra l’altro, provenivano tutti da altre, numerose e documentate  esperienze maturate in amministrazioni pubbliche. Sarebbe bastato ai giudici leggere i curricula, invece che fare copia e incolla della relazione della Prefettura. Alcuni ricoprivano quei ruoli già negli anni precedenti la mia elezione a sindaco di Salemi, e la stessa Corte non ha mai eccepito alcunché. Mi chiedo: questi incarichi erano legittimi con le precedenti amministrazioni e illegittimi con la mia? Non solo. Il pagamento delle spettanze riconosciute agli esperti era subordinato – come specificato, del resto, nelle stesse determine d’incarico – alla presentazione della specifica relazione sull’attività svolta, come si poteva facilmente verificare chiedendo gli atti al Comune di Salemi».

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