Marsala è tornata a omaggiare il maresciallo Silvio Mirarchi, a un mese dalla sua morte in seguito alla sparatoria dello scorso 31 maggio a Ventrischi. Istituzioni, colleghi dell’Arma, associazioni e cittadini si sono ritrovati ieri alle 18 nella Chiesa Maria Ausiliatrice dei Salesiani di Marsala per la Messa del trigesimo, celebrata dal Vescovo di Mazara, monsignor Domenico Mogavero. “Sono tanti i malati, i peccatori, i malvagi, i violenti gli iniqui che cercano di distruggere la normale vita dei cittadini e delle istituzioni, nascondendosi nella mafiosità. Questi circoli vanno spezzati dai giusti”, ha ricordato il Vescovo durante l’omelia. “La sofferenza del nostro tempo – ha aggiunto Mogavero – è che la parola del Signore fa fatica a farsi sentire. Che la parola del Signore possa convertire i cuori di chi pur di perseguire i propri interessi perversi non esita a calpestare il prossimo. Che il sacrificio del nostro fratello Silvio Mirarchi possa far ottenere a questo paese quella giustizia e quella pace che tutti vorremmo”.
A poco meno di un mese dai funerali del vicecomandante della Stazione di Ciavolo, è tornato a Marsala anche il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette. “Ho voluto essere qui per portare alla moglie e ai familiari l’abbraccio di tutti i carabinieri, in servizio e in congedo, e per ringraziare le autorità e la città per la partecipazione odierna e per quella dei funerali del 4 giugno”, ha dichiarato Del Sette, che ha ringraziato anche il procuratore Vincenzo Pantaleo, presente in Chiesa assieme al neopresidente del Tribunale Alessandra Camassa, per la determinazione mostrata fin dal suo insediamento “per perseguire gli autori di questo agguato”. “Ho voluto essere qui – ha aggiunto ancora il comandante generale dell’Arma – per testimoniare l’impegno di tutti i Carabinieri nelle indagini e nel contrastare ogni forma di criminalità in questi luoghi così come in tutta Italia”. Del Sette ha poi voluto ricordare il profilo umano e professionale di Silvio Mirarchi, partendo dall’ingresso nell’Arma, avvenuto l’8 settembre del 1987 e proseguito con il trasferimento in Sicilia, a Riesi, la sua prima esperienza alla stazione di Ciavolo, il passaggio al Nucleo Operativo Radiomobile di Marsala (“distinguendosi per professionalità ed equilibrio”) e il ritorno da maresciallo alla stazione di Ciavolo, nel 2010, fino alla tragica serata dello scorso 31 maggio: “Una vita intensa vissuta nella pienezza del carabiniere esemplare che è stato”. Poi rivolgendosi alla moglie Antonella, ai figli Debora e Valerio, alla madre e ai fratelli del maresciallo, Del Sette ha così concluso: “Ci stringiamo a voi, addolorati per questo gesto efferato che ha sottratto all’Arma uno dei suoi figli, un figlio stimato e valoroso. I Carabinieri e i marsalesi non dimenticheranno Silvio Mirarchi”.
In Chiesa, oltre alle citate autorità, erano presenti la senatrice Pamela Orrù, il sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo, gli assessori Clara Ruggieri, Lucia Cerniglia, Salvatore Accardi e Rino Passalacqua, il presidente Enzo Sturiano, numerosi consiglieri comunali e diversi rappresentanti dei Comuni del territorio.