Due noti pregiudicati castelvetranesi sono stati arrestati dai carabinieri del locale Nucleo Operativo e radiomobile della compagnia dei carabinieri. Si tratta del 41enne Giovanni Catalanotto e del 21enne Arthur Alex Adorno, entrambi accusati di estorsione.
Da tempo i militari dell’Arma avevano raccolto diverse dichiarazioni ed indicazioni che testimoniavano come i due pregiudicati vessassero diversissimi commercianti e ristoratori locali con continue richieste di denaro, talvolta formulate con minacce esplicite, spesso con modi di fare seccanti e pressanti, tanto da impedire la regolare conduzione dei relativi esercizi commerciali.
I due taglieggiatori, di fatto, passavano le giornate introducendosi in bar, ristoranti, negozi ed esercizi commerciali di vario genere, “spillando” piccole somme di denaro e talvolta anche consumazioni e beni di diversa natura.
Un modo di fare che, secondo la ricostruzione dei carabinieri, ricorda quello di un altro pregiudicato di Castelvetrano che proprio a causa di queste continue vessazioni poste in essere ai danni di esercenti locali, fu ucciso ad inizio 2016 nei pressi del centro commerciale Belicittà.
Dalle indagini è emerso peraltro che nell’arco delle sue scorribande Adorno si presentava come parente con il predetto castelvetranese ucciso all’inizio dell’anno.
Fortunatamente, un gruppo di commercianti ha deciso di denunciare tale situazione ai carabinieri.
Il 22 sera la svolta: i due malviventi si sono recati per l’ennesima volta nei locali di un commerciante castelvetranese e nello specifico mentre Giovanni Catalanotto faceva da “palo”a bordo della propria autovettura, Adorno è entrato in negozio e, approfittando della presenza all’interno del locale di numerose persone, ha chiesto la consegna di una somma di denaro, insistendo più volte e mostrandosi estremamente nervoso. Nonostante le minacce, il commerciante si è opposto alla richiesta, fino a quando, sopraffatto dall’imbarazzo ed impossibilitato nella normale conduzione della propria attività, si è deciso a consegnare una banconota presa dal registratore di cassa.
Grazie all’intervento di una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castelvetrano, il disegno criminoso posto in essere dai due estortori è stato stavolta bloccato. I militari, infatti, appostatisi nelle vicinanze del negozio, hanno bloccato Adorno all’uscita dell’attività e, subito dopo, il suo complice.
Sottoposto a perquisizione, Adorno è stato trovato in possesso di piccole somme di denaro, tra cui la banconota consegnatagli dal malcapitato esercente, vittima della richiesta estorsiva appena messa a segno.
Dopo gli accertamenti di rito, i due sono stati posti agli arresti domiciliari su disposizione del Sostituto Procuratore di turno della Procura di Marsala in attesa dell’udienza di convalida tenutasi oggi davanti al gip, che oltre a convalidarne l’arresto ha applicato per entrambi la misura cautelare dei domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico.
“L’attività posta in essere dai Carabinieri della Compagnia di Castelvetrano – si legge nella nota diffusa dal comando provinciale di Trapani – dimostra che soltanto attraverso lo strumento della “denuncia” si può porre fine alla piaga delle estorsioni e soltanto così i commercianti locali possono uscire fuori da “situazioni opprimenti” evitando di giungere a soluzioni di “non ritorno” che a volte la disperazione può indurre di intraprendere”.