Sabato 27 febbraio, alle ore 10, i locali dell’Ente Mostra al Convento del Carmine, ospiteranno una conferenza stampa indetta dalle operatrici del Centro Antiviolenza “La Casa di Venere”. L’esigenza di indire un incontro con la stampa nasce perché le operatrici marsalesi avvertono il bisogno, a tre anni dalla nascita del Centro e dalla promulgazione della legge regionale Vinciullo – che regolamenta l’attività dei centri antiviolenza – di fare chiarezza su alcuni punti. “Nella nostra tormentata isola, i centri antiviolenza nascono dall’oggi al domani, come funghi; nascono improvvisamente, per iniziativa di donne, a volte anche di uomini con nessun tipo di formazione ed esperienza – ci fanno sapere le operatrici per il tramite della Presidente Francesca Parrinello -. Non sanno nulla dell’origine e della storia di tali centri, non ne conoscono i valori su cui si fondano e ignorano che essi sono un’autentica scuola di pensiero”. Eppure la legge Vinciullo parla chiaro in merito: “La Regione riconosce la rilevanza dell’attività dei centri svolta dagli operatori socio-sanitari e dei centri antiviolenza operanti nel territorio regionale e garantisce la promozione di nuovi centri avvalendosi della competenza delle associazioni che hanno come scopo la lotta e la prevenzione e l’assistenza delle donne vittime di violenza, che dimostrino di disporre di personale adeguatamente formato e che operino nel settore da almeno un triennio”. Eppure tutto ciò viene disatteso dal proliferare incessante dei centri che si dichiarano “antiviolenza”, ignorando perfino l’esistenza di una legge che li regolamenta. Ovviamente questo non fa altro che screditare l’attività svolta da chi è altamente formato, gettando anche sfiducia nelle vittime che chiedono aiuto. “Non è più possibile tollerare tanta improvvisazione, tanta superficialità di fronte al gravissimo fenomeno della violenza di genere e del femminicidio dilagante – affermano le operatrici lilybetane -. Ad oggi aiutiamo le numerose donne che hanno richiesto il nostro aiuto, proteggendole in rifugi lontani dall’ambiente in cui subiscono le violenze, spesso la propria casa, ma ancora non abbiamo nessuna sede”. Anche per questo motivo la conferenza stampa è stata indetta: non solo per fare chiarezza, ma anche per sensibilizzare l’Amministrazione comunale, per cercare un punto in cui lavorare in comune. All’incontro di sabato 27 parteciperanno le Forze dell’Ordine e esponenti della magistratura perché anche a loro si indirizzerà un quesito rilevante: “Cosa si è fatto dal punto di vista legale ed istituzionale?”.
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