Appaiono buone le condizioni dell’uomo che ieri mattina si è dato fuoco al Palazzo Municipale, nelle stanze del sindaco proprio mentre una scolaresca elementare era in visita. S. S., di circa 60 anni, era un ex lavoratore storico degli Scuolabus ma, come più volte abbiamo raccontato, la ditta per svariati motivi non ha più prestato il servizio comunale. Un gesto che segna la disperazione di un uomo senza un lavoro che fa fatica a mantenere la propria famiglia. S. S. è stato trasportato subito in ospedale. Ieri stesso, il sindaco Alberto Di Girolamo è andato al “Paolo Borsellino” per sincerarsi delle condizioni dell’uomo, dopo la tanta paura nei volti di chi ha assistito ai fatti. L’uomo è stato dimesso in serata e questa mattina si è recato per una visita al Centro Grandi Ustionati di Castelvetrano dove i medici lo hanno dichiarato guaribile in una trentina di giorni per escoriazioni al collo. Tanti sono stati gli attestati di solidarietà giunti all’ex dipendente degli Scuolabus, sia dall’Amministrazione che da alcuni consiglieri comunali e dal Sinalp che si è occupato della vicenda del servizio comunale nelle scuole. Anche la Uil esprimono la loro vicinanza al lavoratore, disoccupato dallo scorso luglio, per il tramite del segretario generale Eugenio Tumbarello e del segretario comunale Giuseppe Tumbarello; ma anche la Cgil, la Filcams Cgil di Trapani e la Camera del Lavoro di Marsala hanno voluto “sostenere” il 60enne. “L’assenza di reddito e di prospettive occupazionali – dicono il segretario generale della Cgil di Trapani Filippo Cutrona, della Filcams Anselmo Gandolfo e della locale Camera del Lavoro, Piero Genco – non è più tollerabile così come è inaccettabile che un cittadino arrivi a un punto di disperazione e solitudine tale da decidere di darsi fuoco. I mancati investimenti nazionali e regionali per il Mezzogiorno e, in particolare, per la Sicilia stanno producendo danni pesantissimi che si traducono in pessime condizioni di vita per i cittadini e in arretratezza per il territorio. La disoccupazione è diventata una enorme piaga sociale per questo chiediamo agli enti locali di attivarsi, di accelerare l’iter delle gare di appalto e di sbloccare i finanziamenti per garantire lavoro e sviluppo”.
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