Ormai è chiaro, il ritorno in Consiglio di Lillo Giambalvo sta portando Castelvetrano nell’occhio del ciclone mediatico. Da un lato l’irruzione dell’inviato de Le Iene Filippo Roma in aula, che ha gettato sull’orlo di una crisi di nervi molti componenti del massimo consesso civico castelvetranese. Dall’altro, il deciso intervento politico del vicepresidente della Commissione Antimafia Claudio Fava, che ha chiesto al Consiglio di prendere una posizione chiara sulla vicenda. Nel corso di una conferenza stampa, tenutasi al Liceo “Pantaleo”, l’ex europarlamentare ha invitato i consiglieri e il sindaco a dire da che parte stanno. “Io sto con Elena Ferraro, con gli amici di Libera, con il consigliere comunale Pasquale Calamia e con tutti quelli che a Castelvetrano hanno deciso di stare da questa parte”. Per Fava, non c’è una terza via: o si sta con chi vede nella legalità la strada maestra per il cambiamento o si sta con chi, come il consigliere Giambalvo, pur essendo stato assolto in primo grado dopo il coinvolgimento nell’operazione “Eden 2”, si è lasciato andare a inquietanti affermazioni di stima nei confronti di Matteo Messina Denaro. In Consiglio comunale, però, nessuno ha accolto l’appello di Claudio Fava e anche il sindaco Felice Errante, che verrà presto ascoltato in Commissione Antimafia, non ha nascosto un certo fastidio per l’intervento del parlamentare eletto nelle file di Sel, replicandogli più come a un avversario politico che come a un rappresentante delle istituzioni. Al di là delle strumentalizzazioni, è chiaro come su questa vicenda si giochi non solo l’immagine, ma anche il futuro di Castelvetrano. Specie se il Ministro degli Interni dovesse decidere di inviare gli ispettori per vagliare la possibilità di uno scioglimento dell’amministrazione comunale per infiltrazioni mafiose. Eventualità allo stato remota, che però turba i sogni di chi in questi anni sta scommettendo sulla rinascita di questa città.
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