Non è facile dare il “famoso” giudizio sui primi mesi di una amministrazione. Da un lato c’è l’esiguità del tempo a disposizione: “Abbiamo impostato il lavoro”, “le casse erano vuote”, “attendiamo il nuovo bilancio” e così via. E voi vi rendete spesso conto che hanno ragione. Poi ascoltate i commenti della gente: “ non hanno fatto nulla”, e sono trascorse appena poche settimane dall’insediamento; oppure “ma che potevano fare?” e invece sono passati già alcuni mesi. Tutto lecito e normale. E noi ci troviamo con il classico cerino in mano nell’attesa che si spenga, magari non bruciandoci prima. Davvero, a volte non sappiamo che scrivere. E se è così difficile commentare il lavoro della giunta, appare ancora più problematico farlo sul Consiglio comunale. Ci andiamo sempre alle sedute del Massimo Consesso Civico. Parlano, alcuni anche con contenuti intelligenti. Propongono, denunciano, sollecitano. E poi vanno a casa. E andiamo via anche noi e, credeteci, nella consapevolezza che forse non potevano fare altro. Siamo diventati più fessi? Sarà l’età che passa che non ci aiuta più ad arrabbiarci? O sarà che proprio avvertiamo l’inutilità di denunciare il nulla? Vorremmo non arrenderci, e non ci arrendiamo. Le funzioni e le prerogative (alcuni dicono i poteri), dei Consigli sono stati modificati dalle leggi regionali degli ultimi anni. Senza qualunquismo ma a quanti (tra i Consiglieri) si lamentano di queste mutate funzioni, occorrerebbe dire che tutto ciò è inversamente proporzionale alle risorse che sono loro destinate. Meno poteri ma più soldi. Una volta i consiglieri prendevano il solo gettone di presenza ma avevano più possibilità di incidere sulla vita amministrativa delle Città. Oggi siamo giunti ad un vero e proprio stipendio. Intendiamoci, lo abbiamo scritto tante volte, la politica ha dei costi, solo che non debbono diventare privilegi. Chissà perché abbiamo fatto tutto questo tortuoso ragionamento. Forse perché oggi c’è una riunione in Consiglio e sono di scena le interrogazioni. Una volta erano il “sale” della democrazia. Oggi rischiano di diventare il “pepe” del nulla. In tema culinario: andiamo a sentire cosa bolle in pentola in Consiglio comunale. Poi vi riferiremo
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