Piazza Alagna: storia di una premiata incompiuta

Vincenzo Figlioli

Piazza Alagna: storia di una premiata incompiuta

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mercoledì 25 Novembre 2015 - 06:32

Nel cuore della città, tra la Villa del Rosario e via XIX Luglio, c’è una singolare storia che merita di essere raccontata: quella di piazza Alagna. Realizzata e quasi ultimata alcuni anni fa, quest’opera, di fatto, non è mai diventata quello per cui era nata e, nel frattempo, ha cominciato a mostrare le prime criticità: “Era una zona incompleta, in parte vegetale, a cui la piazza doveva dare dignità”, spiega il progettista Antonio Mauro, sottolineando come il progetto prevedesse il divieto di transito per le auto e il divieto di sosta. “C’è anche la segnaletica verticale che lo indica: in questa piazza non si può parcheggiare. Eppure i cittadini continuano a farlo. Evidentemente, nessuno controlla”. I lavori, iniziati nel 2009, si sono conclusi nei 180 giorni previsti. Ma l’opera – costata 233.000 euro – non fu mai inaugurata, perché mancavano ancora alcuni dettagli da sistemare. Tuttavia, l’area è tornata ad essere transitata e, da un po’ di tempo a questa parte, oltre alle scritte dei writers, si sono cominciati a notare i primi problemi con le basole. La pavimentazione installata era stata scelta originariamente per reggere il passaggio dei pedoni o delle biciclette, ma non delle autovetture, anche se all’ufficio tecnico comunale spiegano che non sono in possesso di alcuna ordinanza che avrebbe dovuto interdire la circolazione veicolare. Guardando al progetto nel suo insieme, l’intento dell’architetto era riqualificare uno spazio che aveva subito una profonda trasformazione a causa del bombardamento dell’11 maggio 1943. “Fino a quel momento – spiega Mauro – l’area in esame conteneva un piccola piazza, chiamata proprio piazza Alagna, che era il punto finale di due strade, via Bovio e via Alagna. Catastalmente i luoghi riportavano un sistema abitativo a corte chiusa che definiva la particolarità storico-urbanistica di due periodi ben precisi, arabo ed ebraico. Dopo il bombardamento si è determinata un’area con una forma completamente diversa, triplicando lo spazio della prima piazza in essere. Dal modulo ricavato dalla matrice geometrica della prima piazza si determina un’area di circa 560 metri quadrati, dove le funzioni pubbliche e private si intrecciano nel sistema piazza. L’idea di utilizzare materiali autoctoni come il nerello di Custonaci e il botticino di Sicilia, tagliati a fresatura numerica, ha consentito una lavorazione molto chirurgica per il monitoraggio dell’intera piazza. Il senso della fontana e il giardino sono rientrati nella progettualità e nel senso umanistico di un luogo che oltre a rappresentare le funzioni umane di ogni singolo tempo quotidiano rappresenta il senso della spiritualità dell’uomo e del suo essere parte della natura in una logica sostenibile”. Uno dei punti di forza del progetto doveva essere proprio

La fontana idrodinamica di piazza Alagna

La fontana idrodinamica di piazza Alagna

la fontana idrodinamica, che però non è mai stata attivata. Per farlo, occorrerebbe un collegamento dei cavi elettrici ad un secondo contatore, che si trova vicino l’asilo in cui insiste anche la Stele dei Caduti. Un passaggio che però, anche in questo caso, non è stato effettuato. “Ci sono problemi di alimentazione nella fontana – spiega il geometra Giovanni Bua, dell’ufficio tecnico comunale -. Faremo presto un sopralluogo con il tecnico in modo da capire cosa serve. Troveremo comunque un modo per risolvere i problemi che sono sorti”. Nel frattempo, per uno di quei paradossi tutti italiani, la fontana idrodinamica di piazza Alagna ha ottenuto un prestigioso riconoscimento. Nell’ambito dell’iniziativa “Quadranti d’Architettura”, promossa dal Comune di Pedara e dall’Associazione Spazi Contemporanei, lo scorso luglio la fontana è si è aggiudicata il primo premio come “Opera di nuova costruzione” e il suo progettista Antonio Mauro ha ricevuto la targa di bronzo come riconoscimento del merito. La motivazione fornita dalla giuria è la seguente: “Antonio Mauro si aggiudica il riconoscimento nella categoria ‘opera di nuova costruzione’ perché il progetto di piazza Alagna a Marsala ha permesso ‘con poche e semplici mosse architettoniche’ di realizzare un vitale spazio pubblico dotato di carattere ed insieme in grado di dialogare con il contesto urbano”. Il Premio della sezione “Opera di nuova costruzione” è destinato ad un lavoro in cui risulti evidente la ricerca di nuovi linguaggi compositivi accoppiata con l’utilizzo non convenzionale di materiali ad alta tecnologia. Concetto che è alla base di piazza Alagna. Resta il fatto che la comunità marsalese e i turisti che visitano il centro storico lilibetano non hanno ancora avuto modo di apprezzarla nel pieno delle sue potenzialità.

(Si ringrazia Maria Grazia Sessa per la collaborazione alla realizzazione dell’articolo)

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