Tribunale e Procura, tra passato, presente e futuro

Vincenzo Figlioli

Apertura

Tribunale e Procura, tra passato, presente e futuro

Condividi su:

venerdì 13 Novembre 2015 - 06:25

Il 27 novembre del 2014, il nostro giornale ha pubblicato un articolo in cui si preannunciava che nel successivo mese di giugno il Tribunale di Marsala si sarebbe trasferito presso la nuova struttura di via del Fante. E’ passato giugno, sta per concludersi il 2015 e ormai è chiaro che tutto verrà rimandato al prossimo anno. A dicembre, peraltro, dovrebbe arrivare il Ministro Andrea Orlando, magari per darci una data più precisa. Speriamo bene. L’ultima volta che venne un Guardasigilli a Marsala fu Angelino Alfano: era il 21 luglio del 2008, c’era ancora il governo Berlusconi e davanti al sindaco Renzo Carini l’attuale Ministro degli Interni presenziò alla posa della prima pietra del cantiere del nuovo Tribunale. Al contempo, promise un finanziamento per una nuova casa circondariale che sarebbe dovuta sorgere in contrada Scacciaiazzo, liberando la struttura del Castello. Di lì a qualche tempo, non solo si capì che quei fondi non sarebbero mai arrivati, ma si dovette anche incassare la rinuncia al vecchio carcere, rischiando anche di perdere il Tribunale. Il trasferimento alla nuova struttura, come tante volte è stato sottolineato, libererebbe poi locali che potrebbero essere riconvertiti per altro uso. Ad esempio, per ospitare qualche istituto superiore, attualmente sistemato in edifici privati, che comportano costi d’affitto non indifferenti per la comunità.

Al di là del trasferimento, però, le vicende del Tribunale tengono in ansia tanti osservatori anche per altri aspetti: dopo l’addio di Gioacchino Natoli (capace di portare su livelli di eccellenza la macchina giudiziaria marsalese) non è ancora stato nominato il nuovo Presidente del Tribunale. Contestualmente, sta per esaurirsi anche il compito di Alberto Di Pisa, che da 7 anni guida la locale Procura della Repubblica. Mai come in questo momento si può quindi parlare di momento di transizione per il nostro Tribunale. L’auspicio, in una fase in cui il “caso Saguto” ha purtroppo gettato non poco discredito sulla magistratura, le prossime nomine possano farci percepire segnali d’attenzione importanti per il territorio. E chissà che proprio da Marsala non possano sentirsi nuove salvifiche tracce di quel “fresco profumo di libertà” di cui parlava Paolo Borsellino, per cinque anni autorevole guida della Procura e mai dimenticato esempio di umanità e amore per la giustizia.

Condividi su: