Scrive Ignazio Montalto, a proposito del 2 novembre, delle tradizioni e delle regole del vivere civile

redazione

Scrive Ignazio Montalto, a proposito del 2 novembre, delle tradizioni e delle regole del vivere civile

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martedì 03 Novembre 2015 - 18:10

Egregio Direttore,

leggo sul suo giornale on line e su altri delle “efficienze” riscontrate nei giorni della commemorazione dei defunti, riguardo i posteggiatori abusivi, i “rumeni” che offrivano il “servizio scala” per i “piani alti” o di difficile accesso al loculo del “caro estinto”.  Vengo da una generazione che l’illecito era di casa al Cimitero e non solo; mi ricordo, ancora fanciullo, la presenza di intere famiglie fornite di scale, dalle più piccole alle più grandi per arrivare in alto. Mi ricordo il Cimitero frequentato dalle piccole suore che invitate dai familiari, chiedevano preghiere particolari per i loro defunti. Le Dame di San Vincenzo che raccoglievano l’obolo per l’associazione, i venditori di lumini e candele e che ti regalavano anche il santino se compravi da loro. La meraviglia delle meraviglie lo sfoggio di abiti all’ultima moda, e addirittura di persone che indossavano gli abiti del “viaggio di nozze”, e per chi non lo sa ricordo che, prima di partire per il viaggio di nozze ci si presentava in sala con gli abiti di rito. I “picciriddri” ca “calia e simenza” o con il giocattolo chi “ciavianu puittatu i moitti a notti pima”. Bellissime esperienze che oramai non si tramandano, però le responsabilità restano uguali a quelle di allora.  Le lagnanze e le rimostranze passatela al commissario dei Vigli Urbani. Non si pensi solo a fare cassa con l’autovelox, si usi con oculatezza e professionalità anche la rimozione forzata, ove fosse necessario. Sono state costruite decine di rotonde, ma non abbiamo saputo come ci si comporta o imparato come si attraversa una rotonda, e chi ha “diritto” di precedenza, gli arroganti oppure chi circola intorno con circospezione, per non vedersi catapultare una macchina che l’attraversa a forte velocità. In questa città vale la cura, non la prevenzione, e la cura passa attraverso l’arroganza, e non dal rispetto delle regole di civile convivenza. Passate anche la vigilanza delle zone a rischio incidenti, leggasi intersezione via Trapani con via Ugdulena, intasata giornalmente da auto parcheggiate in senso contrario di marcia e il caos nelle ore di punta. Così come l’intersezione della Via Grotta del Toro con la via Erice, con le auto parcheggiate in modo tale da ostruire la visuale sia a destra che a sinistra a chi proviene dalla stessa via Erice, e quei co…………….di automobilisti rampanti, che fregandosi di chi transita nella via Grotta del Toro si immettono nella stessa via creando non poco panico. Mi auguro che non ci scappi il morto, vediamo se poi chi ha il dovere, alza il c………………..dalla poltrona e controlla, come è doveroso, fare per salvaguardare l’incolumità dei cittadini. Sono sicuramente “azziccusu” come mi definisce uno dei miei migliori amici, mi piace esserlo non per farmene un vanto, ma per dire ai “modesti cittadini” di Marsala che la funzionalità dei servizi passa attraverso il rispetto delle regole, e a quanto pare si trova meglio fare il “brontolone” che rispettare le regole.

Cordialmente,

Ignazio Montalto

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