Il Movimento 5 Stelle torna alla carica per sapere per quale motivo il sindaco Di Girolamo non abbia risposto alle decine di interrogazioni che il loro rappresentante in Consiglio comunale, Aldo Rodriquez ha presentato in questo primo scorcio di consiliatura. Per la verità Alberto Di Girolamo ha risposto, a detta dei pentastellati, solo a 11 interrogazioni su 41. Giorno 3 novembre comunque, il Consiglio comunale tornerà a riunirsi con all’Ordine del Giorno un solo punto: le interrogazioni. Tra le tante presentate dai 5 Stelle, quella inerente alla vicenda dell’imprenditore marsalese Michele Licata, proprietario tra i tanti, di Baglio Basile e Delfino, a cui la Guardia di Finanza ha sequestro denaro ed assegni per svariate migliaia di euro. Le ipotesi di reato mosse contro di lui dalla Procura di Marsala, sono evasione fiscale, truffa, ricettazione, riciclaggio e auto-riciclaggio. In particolare il portavoce a Sala delle Lapidi, Aldo Rodriquez, chiede di venire a conoscenza degli eventuali crediti vantanti dal comune di Marsala nei confronti delle società amministrate dal Licata e dai suoi familiari e quali iniziative l’ente comunale intende intraprendere per il relativo recupero. Per il Movimento si tratta di “correttezza istituzionale e per chiarire le linee di indirizzo del Governo cittadino ed orientare al meglio le azioni dei consiglieri”. A tal proposito, nel documento inviato agli organi di stampa, cita anche il decreto legislativo n. 267/2000 che all’articolo 43 prevede “l’obbligo del sindaco o degli assessori da esso delegati di rispondere entro 30 giorni alle interrogazioni” e l’articolo 328 del codice penale in materia di omissione in atti d’ufficio, punita con la reclusione o la multa. Il Movimento intende ricevere le risposte ai propri quesiti e si riserva di “… agire per vie stragiudiziali”.
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