L’ex scuola di Ambilina, divenuta centro sociale nel 2012, con l’allora Amministrazione comunale guidata da Giulia Adamo, torna ad essere oggetto di alcuni malcontenti. Principalmente dei volontari del Centro e degli abitanti del popoloso quartiere. La struttura – che ancora conta di alcune parti rimaste abbandonate, come la palestra – ospita sia alcuni uffici comunali, sia il Centro Sociale che fu denominato, tre anni fa, “La Porta è aperta”, gestito dalla Cooperativa sociale “Il Delfino” tramite un bando realizzato con fondi comunali. Per tutto questo tempo ha ospitato bambini ed anziani impegnati in attività ludico-ricreative. Ma a dicembre 2015 la gestione andrà a scadere lasciando la porta aperta, è proprio il caso di dirlo, a nuovi scenari. Così arrivano le proteste delle operatrici del Centro Sociale: “In un primo incontro avuto al Comune, ci hanno detto che l’Amministrazione non intende rinnovare la gestione alla Cooperativa e questo è un fatto molto grave per la comunità di Amabilina – ci dice la portavoce delle operatrici, Rossella De Vita -. Ad oggi contiamo circa 200 iscritti, tutti bambini più 15 anziani. Molte famiglie portano i loro figli qui per il doposcuola perché non possono lasciarli a casa per motivi di lavoro. Sarebbe impensabile fare chiudere il Centro Sociale in un quartiere come Amabilina, in una realtà dove vivono tante famiglie disagiate. E’ un colpo basso per le fasce più deboli della società”. Le volontarie sono decise ad andare avanti da qui fino a dicembre con richieste di ulteriori incontri al Comune e, ove necessario, di portare le loro istanze fino a Palermo, dall’assessore alle Politiche Sociali della Regione Sicilia. “La soluzione per non far chiudere il Centro sarebbe fare un altro bando o rinnovare quello già esistente. Il sindaco Di Girolamo nel suo programma elettorale aveva chiaramente espresso la volontà di puntare sui quartieri popolari”, affermano ancora. In realtà la situazione non è così facile come sembra. A rivelarcelo è l’assessore ai Servizi Sociali, Clara Ruggieri: “Il progetto “La Porta è aperta” allora fu fatto con fondi comunali ed attualmente l’Amministrazione non dispone di un finanziamento da poter concedere per tutta una serie di problematiche ormai note a tutti. La bocciatura dell’aumento Tasi da parte del Consiglio comunale ha fatto in modo di ridurre tutte le spese nei vari settori – ha precisato l’assessore -. Però possiamo garantire che il Centro Sociale di Amabilina non verrà chiuso, altre iniziative partiranno nella struttura del quartiere marsalese grazie alle associazioni del territorio. Iniziative nell’ambito musicale e probabilmente anche un Centro d’Ascolto che nella zona è di fondamentale importanza”. Quindi niente rinnovo a dicembre alla Cooperativa “Il Delfino” per la gestione del Centro Sociale che, nonostante tutto, continuerà a vivere con altri progetti.
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