Si conclude con nove condanne emesse dalla Corte d’Appello di Palermo il processo di secondo grado scaturito dall’operazione “Golem 2”. Confermate le condanne al boss latitante Matteo Messina Denaro e ai componenti della rete di fiancheggiatori: l’imprenditore Giovanni Risalvato, Vincenzo Panicola (cognato del capomafia castelvetranese), Maurizio Arimondi, Tonino Catania, Lorenzo Catalanotto, Marco Manzo e Nicolò Nicolosi. Condannato a 12 anni e 6 mesi di reclusione per associazione mafiosa anche Giovanni Filardo, che in primo grado era stato assolto. Respinto invece il ricorso della Procura generale per Leonardo Ippolito e Calogero Cangemi, anch’essi assolti in primo grado. La Corte ha inoltre disposto un risarcimento pari a 50 mila euro per la segreteria regionale del Partito Democratico che si era costituita parte civile al processo a proposito dell’azione intimidatoria subita dal consigliere comunale di Castelvetrano Pasquale Calamia. Deciso anche il risarcimento al Pd che si era costituito parte civile al processo.
“La sentenza emessa oggi in sede di appello a chiusura del processo “Golem 2” – commenta il segretario della federazione trapanese del Pd Marco Campagna – sancisce il tentativo messo in atto dall’associazione mafiosa trapanese di limitare l’azione politica del Partito Democratico attraverso l’intimidazione al capogruppo in Consiglio comunale di Castelvetrano, riconoscendo un risarcimento al PD regionale, costituitosi parte civile, con l’allora Segretario regionale Giuseppe Lupo, che ha voluto così dare, unitamente all’allora Segretario provinciale Baldo Gucciardi, un segnale di vicinanza a tutti gli amministratori locali del partito impegnati sul territorio contro gli affari e gli interessi del sistema mafioso-criminale. Da militante del Circolo di Castelvetrano, colpito direttamente e profondamente in questa vicenda, ho sempre sostenuto e continuo a sostenere che non ci saranno passi indietro su questo fronte, che quando si tratta di far valere i nostri valori siamo uniti in un impegno comune e vicini ai nostri rappresentanti”
“Le condanne inflitte dalla Corte d’Appello di Palermo ad esponenti delle cosche trapanesi – scrive invece il senatore Beppe Lumia (componente della Commissione Antimafia) – rappresentano un brillante risultato nella lotta alla mafia ed in particolare nei confronti di Matteo Messina Denaro. Disarticolare il reticolo di collusioni politico-imprenditoriali di cui egli gode, in Sicilia ed in tutto il Paese come dimostrano le ultime inchieste della magistratura, è la strada da battere per renderlo più vulnerabile e giungere finalmente alla sua cattura”.