Noi Rebeldía 2015.0.1, “Guevara goguEr”

Claudia Marchetti

Noi Rebeldía 2015.0.1, “Guevara goguEr”

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martedì 08 Settembre 2015 - 16:52

di Antonino Contiliano

Guevara goguEr (Noi Rebeldía 2015.0.1) è la versione multi-mediale (sebbene, per ora, solo parzialmente rispetto al progetto originario) del testo solo letterario-poetico (plurale e sine nomine) del soggetto collettivo anonimo “Noi Rebeldía 2015.0”. Il testo che, nella sua forma solo verbale, e accompagnato anche da una nota che ne dice finalità e regole condivise) è già in rete (http://www.retididedalus.it/Archivi/2015/giugno/LUOGO_COMUNE/3_noirebeldia.htm).

Oggi, nella sua nuova versione “parzialmente multi-medializzata” (manca dell’intervento musicale e della video art, cosa che era prevista dal lancio iniziale), è messo in rete https://www.youtube.com/watch?v=teLYD_F3j50 (successivamente sarà linkato da www.retididedalus.it – il suo luogo d’origine – e su altre pagine web).

Il nome del soggetto collettivo “Noi Rebeldía 2015” così si aggiorna e si scrive “Noi Rebeldía 2015.0.1”. Una dizione di serie cioè che ne esplicita la versione aggiornata e successiva alla sola forma letterario-poetica.

La nuova versione, infatti, è implementata (riletta e riscritta) dalle grafiche pittoriche (una grafica per ogni strofa del testo poetico) e da due voci recitanti. Questi contributi, per circostanze particolari, non possono essere del tutto sine nomine. La versione attualizzata “mescola” così anonimato e non.

La sperimentazione del soggetto collettivo “Noi Rebeldía”, nella circostanza del parziale sine nomine, conserva però egualmente il senso delle scelte di fondo che l’hanno caratterizzato sin dalla sua nascita (2010). Infatti il soggetto collettivo “Noi Rebeldía” conserva e potenzia la logica dei “multi ego in movimento” (Marco Palladini), quella della limitazione della “sovranità dell’Io” (Francesco Muzzioli) e quella della salvaguardia dello stile proprio a ciascun partecipante secondo l’insieme singolare-plurale, sociale e politico di rottura dell’“io noi” (Antonino Contiliano).

L’“io noi” è (per inciso) un prestito dalla cultura “windu”, e ciò per dire come è praticabile e realizzabile un processo di metamorfosi che mette in gioco le identità individuali chiuse e cristallizzate di certi modelli di regime identitari e securitari. Nell’insieme del soggetto collettivo personale-impersonale (“Noi Rebeldía/ “io noi”), infatti, le identità individuali mescolandosi/ibridandosi simultaneamente si metamorfosano. Tutti i soggetti intervenuti e partecipanti si trovano cioè a operare nel “contesto” di un’azione artistico-poetica mescolata/ibridata e, pur conservando ciascuno il proprio stile e medium, acquistano una identità plurale e comune (“io noi”). Un’identità cioè collettiva che, in quanto differenziale-eterogeneo (rispetto a quella determinata e facilmente riconoscibile delle identità ossificate), è mutazione diversa. Una morfologia in divenire, di cui ognuno gode allorché agisce in quanto unità non separata e produttrice di testualità complesse, plastiche e non sottratte alla co-operazione concreta del “comune” e dell’eguaglianza dei molti co-agenti (democrazia è regime in cui si decide tutti-insieme – scriveva l’alternativo B. Spinoza – ma tutti pensando e argomentando non alla stessa maniera).

In questa maniera viene così curata la continuità con le precedenti sperimentazioni di Noi Rebeldía 2010/2012 ( “We are winning wing”) e 2014 (“L’ora zero”). Questi due testi collettivi sine nomine hanno già avuto sia un’edizione in rete (prima) e cartacea poi (ediz. CFR. di Gianmario Lucini).

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