Migranti, padre Ponte sposa la linea del Papa: “Pronti ad accoglierli. Non bisogna avere paura”

Vincenzo Figlioli

Migranti, padre Ponte sposa la linea del Papa: “Pronti ad accoglierli. Non bisogna avere paura”

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lunedì 07 Settembre 2015 - 17:01

Con l’invito ad ospitare le famiglie dei migranti rivolte a parrocchie e monasteri, ancora una volta Papa Francesco è riuscito a sorprendere la comunità dei fedeli, che non sempre, in passato, è stata abituata ad accogliere messaggi così chiari e spiazzanti da parte di un Pontefice. Resta da capire, adesso, se le parole del Santo Padre verranno prese alla lettera dai sacerdoti italiani ed europei. Tra coloro che condividono pienamente il messaggio di Jorge Mario Bergoglio c’è anche padre Giuseppe Ponte, Arciprete della Chiesa Madre di Marsala. “Quello del Papa è un invito bellissimo – spiega il prelato marsalese – e darà un impulso a tutta la Chiesa affinché vengano aumentati gli spazi di accoglienza laddove la comunità cristiana si riunisce e prega”. Naturalmente, adesso bisognerà passare dagli auspici ai fatti concreti. E, su quest’aspetto, confermando la disponibilità in tal senso da parte della propria parrocchia, padre Ponte evidenzia che occorrerà attendere maggiori istruzioni, senza dimenticare la necessità di un confronto con chi gestisce gli arrivi. Rispetto al rapporto tra gli immigrati e la città, l’Arciprete della Chiesa Madre nota un generale atteggiamento di apertura e disponibilità. “Anche se – sottolinea – non mancano coloro che non vedono bene la presenza dei migranti nella nostra città. Non capendo che questo fenomeno arricchirà l’Europa, così come gli italiani hanno arricchito i Paesi in cui si sono trasferiti. E dimenticando che se domani tutti gli immigrati andassero via, chiuderebbero scuole, fabbriche…Non voglio fare tutto semplice, ma non bisogna avere paura. Tra dieci anni capiremo quanto siamo stati superficiali mostrando un atteggiamento di rifiuto. Piuttosto, dovremmo cominciare a trovare un modo per andarli a prendere in modo da non farli morire in mare”.

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