In attesa dell’assegnazione delle deleghe, c’è un altro argomento che da alcuni giorni sta infiammando il dibattito politico: l’indennità del sindaco Alberto Di Girolamo. Sul tema si registra una presa di posizione ufficiale da parte del movimento “ProgettiAmo Marsala” che si esprime criticamente sulla decisione del primo cittadino di affidare a un fondo destinato al sociale il 50% della propria indennità, come ufficializzato anche da una nota sottoscritta dal direttore dell’ufficio di ragioneria Nicola Fiocca e dal segretario generale del Comune di Marsala Bernardo Triolo. “Quando un candidato Sindaco dice “dimezzerò il mio stipendio” – si legge nella nota di ProgettiAmo Marsala – vuol dire che adotterà i dovuti atti amministrativi per ridurre della metà la sua indennità di carica. La superiore affermazione non può invece tradursi in una rinuncia alla metà del compenso spettantegli, che è cosa ben diversa, anche se con destinazione ad un non meglio precisato e regolamentato fondo. Chiunque, anche un Sindaco, con i suoi soldi può fare quel che vuole ma dire “dimezzerò il mio stipendio” impone di adottare uno specifico atto amministrativo che comporta analoga riduzione per gli Assessori e per il Presidente del Consiglio Comunale, se non anche per i Consiglieri”. Il movimento politico legato che ha tra i suoi principali esponenti l’ex assessore provinciale Paolo Ruggieri sottolinea infatti che la strada scelta da Di Girolamo non comporta “alcun risparmio per le casse comunali”. “Ci dica il Sindaco “perbene” – conclude la nota -se quanto proclamato in campagna elettorale era una sua, seppur lodevole, intenzione personale ovvero se era, come noi di ProgettiAmo Marsala abbiamo capito, un preciso impegno amministrativo, come quelli che dovrebbe prendere e mantenere un Primo Cittadino”.
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