Nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Siena, Antonio Correra si è avvalso della facoltà di non rispondere. Si tratta dell’agente di commercio marsalese, di 35 anni, che secondo la Procura sarebbe responsabile di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale e di truffa ai danni dello Stato. Secondo gli investigatori, avrebbe mentito affermando di essere vittima di estorsione e usura, inducendo in errore la Prefettura di Trapani e il commissario straordinario di governo, e in questo modo attingendo al “Fondo di solidarietà” per le vittime di estorsione e usura. Le somme erogate in suo favore dallo Stato ammonterebbero a circa 200 mila euro, una buona parte dei quali utilizzati da Correra per comprare una casa a Montepulciano, in provincia di Siena, che è stata posta sotto sequestrato, ma nella quale ora Correra è ai domiciliari. Ad assisterlo è stato l’avvocato senese Iacopo Nencini. Correra era stato posto ai domiciliari lunedì scorso dalla sezione di pg della Guardia di Finanza di Marsala della Procura di Marsala. L’indagine della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza è stata diretta dal Procuratore capo Alberto Di Pisa e coordinata dal sostituto Nicola Scalabrini.
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