Da settembre a a novembre a Birgi l’esercitazione NATO “Trident Juncture”

Audrey Vitale

Da settembre a a novembre a Birgi l’esercitazione NATO “Trident Juncture”

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venerdì 05 Giugno 2015 - 10:32

Si tratta di una delle più imponenti esercitazioni NATO, la “Trident Juncture” si terrà  in Italia, Spagna e Portogallo, dal 28 settembre al 6 novembre e saranno coinvolti circa 25.000 militari.

Per l’Italia, è stata scelta la base militare di Birgi, “per motivi eminentemente logistici, operativi e di distanze percorribili – si legge in una nota dell‘Aeronautica Militareper ottimizzare le risorse a disposizione e per la pregressa esperienza maturata nel corso di altre operazioni condotte sulla base“.

In questa esercitazione l’Aeronautica Militare è “finalizzata all’addestramento e alla verifica delle capacità dei suoi assetti nell’ambito di una forza ad elevata prontezza d’impiego e tecnologicamente avanzata composta anche da unità terrestri, navali e delle forze speciali da utilizzare rapidamente ovunque sia necessario“.

L’esercitazione doveva tenersi presso la base di Decimomannu, ma è stata spostata a Birgi perché nel comune in provincia di Cagliari, non vi sarebbero “le condizioni per operare con la serenità necessaria”.

Per i sindacati sardi lo spostamento ha comportato  un “danno economico per l’isola” (l’esercitazione avrebbe portato sull’isola 80 veicoli e circa 5 mila militari, permanenti sul territorio circostante per oltre quattro settimane).  “Ci preoccupa ciò che sta avvenendo – spiegano Antonsergio Belfiori, delegato nazionale del Cocer Interforze e dell’Aeronautica militare, Mario Grieco, della Fisascat-Fp settore Nato, e Giovanni Sainas, della Cisl-Fps – ovvero che il Ministero della Difesa per portare a compimento i propri compiti istituzionali scelga altre regioni italiane che di contro, in maniera intelligente, accolgono queste risorse a cui invece la Sardegna in maniera puramente ideologica rinuncia. Non è possibile accanirsi sulle forze armate e sul proprio personale“.

A Trapani nascono invece alcune preoccupazioni in merito al corretto funzionamento dello scalo aeroportuale durante i giorni di esercitazione.

Apprendo con soddisfazione che la tanto vituperata Sicilia e Trapani in particolare offrano in fatto condizioni ottimali di sicurezza e di contesto per lo svolgimento della “Trident Juncture”  – ha detto il Senatore trapanese Antonio D’Alì –  nel considerare con meraviglia e preoccupazione che il Governo Italiano ritiene di non essere in grado di assicurare le stesse condizioni di sicurezza in altra parte del territorio nazionale, sono certo che lo stesso Governo saprà questa volta organizzare il lungo ed impegnativo evento militare in sintonia con il territorio perché questi ne colga i potenziali risvolti positivi, e che non venga penalizzato il trasporto aereo civile dello scalo Trapani/Marsala Birgi, impegnato a sostenere tramite il rilevante flusso di passeggeri l’economia locale e le attività turistiche“.

“Ma chi ha scelto la base di Trapani-Birgi, per ospitare l’esercitazione NATO “Trident Juncture” 2015?”. A chiederselo è il senatore 5 Stelle Maurizio Santangelo. “In Italia i poveri aumentano, non si investe sul rilancio occupazionale e sulle aziende, ma si investono risorse per addestrarsi alla guerra. Tutto questo, grazie all’industria delle armi o grazie a quell’utopico sogno del governo italiano e per quanto di competenza del Ministro della Difesa, che immagina di poter avere una leadership italiana nell’area del Mediterraneo. Non vorrei che ancora una volta, a distanza di pochi anni, si stia preparando un altro scenario di guerra in Libia come quello del 2011. Non vorrei, che ancora una volta sia il territorio trapanese a dover subire la chiusura o la limitazione dello scalo aereo civile “Vincenzo Florio”. A tal fine il senatore pentastellato ha presentato un’interrogazione alla Pinotti, per far chiarezza su quanto dovrà accadere nel prossimo autunno a Trapani e dintorni. Un’ultimo appello è rivolto alla deputazione trapanese che al momento non si pronuncia.

Sulla vicenda interviene anche il sindaco di Erice Giacomo Tranchida che ha scritto una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Matteo Renzi e a tutte le più alte cariche:

“…La rappresentazione di fine anno dell’Istituto “G. Pascoli” di Erice, questo pomeriggio si è conclusa, oltre che con esibizioni di lavori musicali, artistici, web/video e lingua inglese, facendo sventolare e cantando la bandiera arcobaleno della PACE (!). Il messaggio era sicuramente per gli adulti… così come le news stampa circa il trasferimento dalla Sardegna a Trapani dell’esercitazione NATO autunnale “trident juncture”, per chi, da “adulto” vuole leggere, prefigura che la “carie”, se non curabile, va affrontata con chirurgica determinazione, possibilmente indolore. Realpolitik .. Ok! Si sprecano di già i primi appelli …per non provocare NOCUMENTO, con tali “esercitazioni” – comunque utili alla difesa del/i Paese/i NATO e delle rispettive comunitá – all’asfittica economia turistica, indotto compreso, del territorio …che ancora risente dei danni indotti dal recente conflitto (…libico). Orbene, in ordine a tanto, i Sindaci del trapanese, diversamente dalle determinazioni dell’ex Commissario del Libero Consorzio dei Comuni della provincia di Trapani, hanno avanzato una proposta per il reimpiego dei fondi “risarcitori” destinati dal Governo RENZI / Del Rio per raddoppiare i flussi turistici (VEDASI ALLEGATO [ddownload id=”36544″]), diversamente dal risanare le perdite del pozzo di San Patrizio / Airgest. Anche questa è realpolitik, quanto meno serve a limitare i danni già subiti … concretamente auspicando tempi migliori, e facendo rivincere quella bandiera che ieri i piccoli cittadini della mia città hanno esibito, osannandola”. 

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