Mantengono le bocche cucite gli investigatori sul duplice omicidio avvenuto intorno alle 4 del mattino di mercoledì 3 giugno in contrada Samperi, nell’estrema periferia sud del Marsalese. Ad essere uccisi, con un solo colpo, sono stati due ragazzi di nazionalità tunisina, di età compresa tra venti e trent’anni, freddati mentre erano in sella ad uno scooter grigio, nella strada degli stabilimenti abbandonati dell’ex cantina Concasio. Sono stati colpiti alle spalle e un solo colpo di fucile a canne mozze li ha uccisi entrambi. Trovati da una guardia notturna, verso le 4,15 del mattino, all’arrivo dei i loro corpi erano ancora in sella allo scooter, su una ampia pozza di sangue. I carabinieri hanno avviato le indagini subito, sia sul posto che ascoltando decine di persone. Per il resto gli investigatori – coordinati dal sostituto procuratore Anna Cecilia Sessa – mantengono l’assoluto riserbo sulle indagini che procedono a 360 gradi, senza escludere nessuna pista. Si dice in giro per Strasatti che i due ragazzi morti fossero dei lavoranti agricoli e anche regolarmente in Italia, ma se è così cosa ci facevano a quell’ora della notte in una strada buia e deserta come quella dell’ex Concasio. L’ultima cosa che i loro occhi hanno visto sono stati i cumuli di spazzatura che costeggiano la via desolata. Ad una analisi dei fatti, però, emerge un fatto: chi ha sparato doveva essere un professionista. Infatti solo un esperto avrebbe potuto colpire in maniera letale due persone su un motorino e per di più in una strada inghiottita dall’oscurità. Quanto alla dinamica, due cose sono potute accadere: o i due sono stati inseguiti e colpiti oppure chi li ha uccisi li stava aspettando. Se così fosse, potrebbe anche presumersi il fatto che l’assassino conoscesse le loro abitudini.
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