Il difensore dell’imputato: “La teste ha riferito che la bambina e il mio assistito non erano mai soli, se non per pochi minuti quando andavano a vedere il cagnolino”
Si tratta del processo, celebrato con il rito abbreviato, innanzi al giudice per l’udienza preliminare Francesco Parrinello che vede imputato un 74enne arrestato lo scorso 20 novembre con l’accusa di violenza sessuale su una minorenne. Innanzi al GUP – come richiesto dall’avvocato Antonino Buffa che assiste l’imputato – è stata ascoltata una vicina di casa, la cui abitazione era frequentata sia dal 74enne che dalla persona offesa. “La teste – ha detto Buffa – ha riferito che la bambina e il mio assistito non erano mai soli, se non per pochi minuti quando andavano a vedere il cagnolino”. Ora il processo volge al termine e il prossimo 2 luglio, si terrà la requisitoria del pm (ieri in aula c’era il pubblico ministero Giulia d’Alessandro) e l’arringa finale dell’avvocato di parte civile, Gaetano Di Bartolo, che assiste il padre della minore e del difensore del pensionato, il legale Antonino Buffa. Nella stessa giornata potrebbe essere emessa sentenza. Quanto al pensionato, si trova tutt’ora agli arresti domiciliari. Già sottoposto, nelle ore successive all’arresto, all’interrogatorio di garanzia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’indagine a carico del pensionato ha preso le mosse dalle confidenze che la piccola, già orfana di madre, ha fatto ad una sua insegnante in una scuola della periferia marsalese. Quando aveva sei anni, (ora è più grande, ma ha meno di 14 anni), avrebbe subito le attenzioni sessuali di un uomo. Si tratta di un anziano parente. Pare che gli abusi siano avvenuti in casa, in uno dei quartieri popolari del Marsalese. Dopo la denuncia della maestra, la piccola è stata ascoltata dagli inquirenti della squadra mobile di Trapani nella stanza “Arcobaleno” con l’assistenza di una psicologa nominata dal pubblico ministero Nicola Scalabrini, confermando il racconto degli abusi subiti alcuni anni prima. “Io sono convinto dell’innocenza del mio assistito”, ha precisato l’avvocato difensore Nino Buffa.